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L’imbarazzo e le difficolta’ dell’UDC

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
In questi giorni, in queste ore, molti iscritti ed alcuni dirigenti Udc mi stanno confidando una cosa importante: e cioè che sarebbero in forte difficoltà ed in forte imbarazzo a votare alle Regionali il Pd e il candidato presidente, Mario Oliverio. Sono iscritti maturi e dirigenti di vecchia data.
Come dare torto a loro? A dire il vero, a livello locale, un contatto tra Udc e Pd ci fu tra il 2005 ed il 2010 quando la città era amministrata da Elio Coschignano che guidava una coalizione di centro sinistra.
Già all’epoca si pensava ad un alleanza Pd-Udc ma la cosa, però, non andò in porto e Coschignano rimase al suo posto fino a fine legislatura. L’Udc, è risaputo, è un partito di centro e come tale, spesso ha le mani libere nel senso che può effettuare alleanze sia con la sinistra che con la destra oppure fare un patto con i singoli lasciando da parte il colore politico. Un partito di convenienza, si dirà, ma spesso anche ago della bilancia. Come dare torto, scrivevamo prima, a chi storce il naso per un eventuale accordo con il Pd? Oliverio, da queste parti, è sempre stato criticato dall’Udc, da dirigenti ed iscritti. Nel 2007, ad esempio, l’ex presidente della Provincia è stato accusato di aver scippato il territorio e di non aver tutelato Acri quando sono stati finanziati i due lotti della s.s.660 e della Sibari-Sila.
Non di rado, inoltre, iscritti e dirigenti Udc, non hanno lesinato critiche e giudizi negativi sul suo operato. C’è di più: in occasione del ballottaggio delle comunali del 2013, gran parte dell’Udc scelse di sostenere, e contribuì a farlo vincere, Nicola Tenuta piuttosto che starsene a casa o appoggiare il candidato Pd, Giuseppe Cristofaro. In quella occasione, iscritti e simpatizzanti motivarono la scelta sostenendo che Tenuta, pur presentandosi sotto le sigle di liste civiche, in fondo era un uomo di centro destra e, quindi, vicino alle posizioni ed al pensiero dell’Udc.
Cristofaro
, invece, era il nemico politico da abbattere perché un ex comunista, un rosso, espressione di un partito, il Pd, di cui l’Udc non ne condivideva nulla. Ma in politica, è risaputo, nulla è scontato e quanto detto il giorno prima viene messo in discussione solo il giorno dopo.
Ora, a distanza di poco più di un anno, dirigenti, iscritti e simpatizzanti Udc, se l’alleanza dovesse andare in porto, saranno costretti ( non tutti se hanno un minimo di coerenza) a votare proprio Mario Oliverio, più volte disprezzato e criticato.




fonte Il Garantista

PUBBLICATO 09/10/2014





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