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Strage Parigi. Dispiacere e ripudio verso tali atti

Foto © Acri In Rete
Francesco Roselli
In riferimento alla strage di Parigi di poche ore fa, tra i giudizi che possono emergere dal pensiero comune, sono certamente presenti sentimenti di dispiacere e di ripudio verso tali atti. Sono due valutazioni ineccepibili, ma  – di fatto - non ci si può soffermare soltanto su questo: è necessario approfondire ,scavare ed estrarre ulteriori opinioni, alcune delle quali fanno rabbrividire e che – per fortuna - non sono comuni proprio a tutti.
Tra le idee che si possono evincere dai social network ,ad esempio, ve ne sono tante(troppe) di matrice xenofoba, pronunciate da chi si limita a tracciare un’analisi decisamente troppo sterile della realtà dei fatti, da chi non è in grado di guardare oltre, capace solo di cogliere la palla al balzo per attaccare il fastidio più antico della storia dell’uomo: il diverso.
Tralasciando potenziali considerazioni che potrebbero farsi attorno alla natura dell’ISIS ovvero a chi potrebbe celarsi dietro tali vicende, è doveroso invitare a riflettere sulla più che sostanziale differenza che sorge tra un terrorista e un comune individuo che abbraccia la religione islamica, ma, sfortunatamente, non tutti riescono a cogliere le evidenti dissimilitudini perché c’è chi ci propina da anni la solita solfa e vuole farci credere che è meglio stare lontani da chi differisce da noi per costumi, da chi professa una religione diversa dalla nostra.
Quale occasione migliore per insistere su tali insulse teorie se non ciò che è accaduto stanotte? E’ su questo che bisogna riflettere. E’ necessario fare particolare attenzione e notare come di fatto  queste vicende costituiscono la materia prima utilizzata da chi ,per interessi economici o politici, professa la volontà di volerci “proteggere”, edificando un pensiero di stampo razzista tramite una mera strumentalizzazione dei fatti, la quale -troppo spesso- dà vita a quel motore che produce – tramite idee fallaci- l’insensata ostilità nei confronti del diverso.
Dunque, l’invito è semplicemente quello di fare una lucida analisi dei fatti e di prendere le distanze da chi strumentalizza tali episodi per fomentare sempre più odio, seminando violenza.
Un’ultima considerazione va fatta tramite alcune domande da lasciare alla “fantasia” del lettore: potrebbe esserci qualcuno diverso dall’ISIS dietro questo episodio? Chi potrebbe avere interesse dietro tutto questo?  E
poi, l’occidente ha delle responsabilità? Meditate, gente, troverete la vostra risposta e magari, quel dito che oggi puntate verso La Mecca, con un po’ di coscienza e onestà intellettuale, lo abbasserete.  

PUBBLICATO 15/11/2015





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