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Claudio Martelli. “Un complotto contro Renzi”

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Il sessantotto, la crisi del Psi negli anni ’70-‘80, il rapporto con Giovanni Falcone. Questi i tre momenti scelti da Piero Sansonetti, direttore de “Il Garantista”, che ha dialogato con Claudio Martelli, ad Acri perché finalista del Premio Letterario “Vincenzo Padula” con il suo libro “Ricordati di vivere”. Indiscusso protagonista della vita politica degli anni ’80-’90, già ministro della giustizia, ora scrittore e commentatore televisivo. “Preferisco fare politica in questo modo”, dice. Un libro, afferma in apertura Sansonetti, che “somiglia ad un romanzo in cui si intrecciano più storie.”
Le vicende legate al 1968 ed alla Statale di Milano, danno il via alla conversazione durata circa due ore e durante la quale la platea è stata attenta e silenziosa. Martelli è come una sfinge ma ammalia.
"Ricordati di vivere" ripercorre trent'anni di storia italiana ed europea intrecciando vita pubblica e vita privata. Dalla sua esperienza del '68 all'incontro con Bettino Craxi, dal sodalizio con Giovanni Falcone a Mani pulite.
Senza astio e senza sconti, Martelli racconta  intenzioni e responsabilità, bagliori di gloria e fallimenti, aneddoti e retroscena.
Il libro ha già venduto 30.000 copie, è alla quinta edizione ed è stato presentato in oltre cento città. Psi e litigi con Craxi, ecco le prime fiammate: “Il Psi venne distrutto da inchieste giudiziarie e da una gogna mediatica. Io non ho mai tradito Craxi, volevo dare una svolta al Psi in un momento in cui eravamo schiacciati da Dc e Pci ma Bettino non lo capì, anzi pensò che volessi prendere il suo posto.”
Su Tangentopoli non ha dubbi: “è stata una caccia al politico, in un anno trenta mila cittadini inquisiti, tre mila e cinquecento arresti, cinquecento parlamentari sotto inchiesta. Non escludo la cospirazione”.
Commozione, lucidità e dichiarazioni forti quando ricorda Falcone: “un grande magistrato, rispettato anche in America, uno che è riuscito a far processare 400 uomini di Cosa Nostra. Sulla sua uccisione e su quella di Borsellino anche la magistratura ha le sue colpe.” L’ultima riflessione è su Renzi: “la vita politica è piena di complotti re credo che anche contro Renzi sia in atto una cospirazione.”
Dopo due ore gli intervenuti sono ancora incollati alle sedie, Martelli ricorda momenti storici della Prima Repubblica che coinvolgono e appassionano.
Prima di lasciare palazzo Falcone, l’ex delfino di Craxi, regala foto ricordo e autografi.

PUBBLICATO 02/10/2014





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