Ospedale, Cristofaro interroga Scopelliti
Giuseppe Cristofaro
Signor Commissario,
abbiamo accolto positivamente il Decreto 191/2012 con cui Lei incorpora in un unico Spoke i presidi ospedalieri di Castrovillari e Acri; abbiamo preso atto, non senza preoccupazione ed irritazione, della risposta del Direttore Generale dell’ASP di Cosenza che in data 15.01.2013, di fatto non attua il Decreto 191/2012; abbiamo altresì ascoltato e analizzato, con grande turbamento e fastidio, le parole del Dottor Scarpelli consegnate a me, al gruppo dirigente del PD di Acri e ai rappresentanti regionali e nazionali del PD calabrese, con le quali il D.G. ci comunicava una notizia non certo per noi positiva: “Il presidio ospedaliero di Acri è certamente uno Spoke, ma le sue funzioni saranno quelle di un ospedale di Montagna”. Io credo che la politica debba sempre usare parole chiare, comprensibili e non ambigue. A questo punto faccio a Lei cinque domande, allo scopo di sapere, conoscere la verità, assicurandoLe che, alla pari di tutti i cittadini di Acri, sono felice se posso candidarmi a governare una città in cui l’Ospedale non solo non sia chiuso, ma sia potenziato. 1° Domanda: - Col Decreto 191/2012, Lei ha “accorpato in un unico Spoke i presidi ospedalieri di Castrovillari e Acri”, precisando che bisogna “mantenere invariati il numero complessivo dei posti letto e le discipline già assegnate al presidio ospedaliero di Castrovillari e al presidio di Acri dal Decreto 106/2011”. Le chiedo: cosa vuol dire ciò? Che il presidio ospedaliero di Acri conserva solo le funzioni, le discipline e i posti letto previsti dal Decreto 106/2011, che lo definisce ospedale di montagna? Che ci saranno i venti posti di medicina, i dieci posti di lungodegenza, i sedici posti di Multidisciplinare chirurgico (Chirurgia Elettiva, Ginecologia e Ostetricia, Oculistica)? 2° Domanda: - Col Decreto 191/2012 Lei dà mandato al D.G. dell’ASP di Cosenza di “presentare entro il 15 Gennaio 2013, alla struttura commissariale, una proposta di riorganizzazione che comprenda le discipline e i posti letto”. Scarpelli Le risponde proponendo solo una “integrazione funzionale tra ospedale Spoke di Castrovillari e Acri”, rinviando tutto a data da destinarsi. Signor Presidente, cosa vuol dire il D.G.? Che non è possibile prevedere nello, Spoke di Acri, nessuna disciplina né alcun posto letto, a causa della mancanza di risorse e di personale? Che “presso il presidio ospedaliero di Acri si effettuano solo prestazione mediche e chirurgiche programmate in forma poliambulatoriale o in daysurgery, durante, cioè, le ore diurne (Ore 8:00 – Ore 20:00) escludendo interventi di acuzie (di notte) e prevedendo solo la figura del consulente chirurgico che valuta il paziente e può decidere di trasferirlo in altra struttura ospedaliera? Questo cosa vuol dire: l’Ospedale di Acri di chiama Ospedale Spoke ma svolge, nei fatti, le funzioni di Ospedale di Montagna? 3° Domanda: - Esponenti della Giunta Regionale, l’UDC di Acri, hanno sempre sostenuto che il presidio ospedaliero di Acri, diventando Spoke, sarebbe stato “potenziato”, rispetto anche al Precedente Ospedale. Se ciò è vero, noi Le chiediamo: Oltre la Chirurgia programmata in Daysurgery, sono previsti nuovi posti letto di Chirurgia? Se si, entro quanto tempo? Quali altre discipline sono previste nel nuovo Spoke di Acri? Quanti posti letto in più, rispetto alla dotazione di Ospedale di Montagna, come da Decreto 106/2011, sono previsti nell’Ospedale Spoke di Acri oltre i posti letto in Medicina? Quando saranno istituiti i posti letto di lungodegenza previsti nei Decreti 18/2010 e 106/2011 per l’Ospedale di Montagna? 4° Domanda: - Perché non è stato ancora organizzato il Percorso Nascita ( il potenziamento del Consultorio) ? Perché, a distanza di quasi due anni dalla chiusura di ostetricia (01 Luglio 2011), non è stata implementata la Rete Emergenza-Urgenza per lo STAM (Sistema Di Trasporto Assistito Materno)? Perché, per la Ginecologia, è sospesa, inopinatamente e abusivamente, fin dal 01 Luglio 2011, qualsiasi continuità assistenziale? 5° Domanda: - Perché è stato sguarnito il reparto di Ginecologia? Perché ad oggi sono rimasti solo due ginecologi e nessuna ostetrica, mentre ostetriche e medici sono stati trasferiti in altre strutture ospedaliere. Perchè l’Ospedale di Montagna di San Giovanni in Fiore, conserva in Ginecologia quattro medici e sette ostetriche? Eppure, in occasione del suo incontro con gli operatori e le forze politiche locali, tenuto presso la biblioteca dell’Ospedale di Acri, Lei aveva assicurato che la Ginecologia sarebbe stata operativa. Troppe cose non tornano, Signor Commissario! Avremmo voluto che, tra le tante inaugurazioni di questa fase preelettorale, Lei avesse inaugurato le nuove discipline e i nuovi posti letto dello Spoke di Acri. Così purtroppo non è stato. La invito a nome del PD e della città di Acri ad un incontro pubblico nel quale possano essere pronunciate parole chiare, certe e positive per la nostra comunità. |
PUBBLICATO 21/02/2013
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