Dalla Siberia con simpatia: gli Eschimesi: è questo il tema scelto dall’associazione socio-culturale Il Sassolino, di Sorbo, per il carro allegorico del Carnevale 2013. Dopo la coccinella portafortuna, anche quest’anno un successo e un accoglienza straordinaria per il gruppo il Sassolino che, dopo una lunga sfilata per le tante vie del paese, ha guadagnato il premio “simpatia”.
Tanti i bambini e i ragazzi partecipanti, che, con i loro candidi e morbidi costumi (realizzati da P. Chimento) hanno regalato, fra nuvole di coriandoli, saluti e sorrisi al caloroso pubblico, giunto per assistere alla sfilata; il tutto sulle note di coinvolgenti musiche nordiche, ma anche canzoni d’autore e canzonette (Hevia, R. Gaetano, E. Vianello). In trepidante attesa tutti i giovani del Sassolino che da giorni speravano in condizioni climatiche positive, ma anche genitori, familiari e tutte, ma proprio tutte le persone che in ogni forma e modo hanno contribuito alla realizzazione del carretto (l’igloo, il pinguino, la foca, la slitta col manichino, la coperta a forma di orso per il trattorino); un soddisfacente lavoro di gruppo voluto dal Sassolino che, il linea con il proprio motto dei cerchi concentrici, ha cercato di coinvolgere persone non soltanto della contrada, ma anche di realtà vicine (Montagnola, Settarie, Serralonga, Pertina, S. Giacomo, Acri centro), non disdegnando mai la collaborazione esterna, ma anzi facendone motivo d’orgoglio.
Poter ammirare le piazze colme di gente… ognuno con i propri affanni, i propri problemi, ma per poche ore uniti dalla comune allegria è stata, per noi del Sassolino una emozione unica, da portare nel cuore per sempre, ringraziando, con gli occhi lucidi, le persone che ci hanno sostenuto e sperando di poter vivere, in futuro, tante altre piccole grandi avventure simili.
La nostra motivazione: l’igloo è un piccola casa costruita con blocchi di ghiaccio, in un ambiente (il polo Nord), in cui le condizioni climatiche sono davvero avverse. La sua struttura è semplice, lineare (potrebbe sembrare anche spoglia), ma la contrario di quanto si può pensare esso è molto caldo al suo interno. L’apparenza, quindi, può ingannare. Così come l’igloo può sembrare spoglio e freddo all’esterno, allo stesso modo nel momento in cui incontriamo una persona (senza distinzione di sesso, nazionalità, estrazione sociale, credo religioso) che a prima vista può sembrare, fredda, chiusa, schiva o peggio antipatica, beh! Non dobbiamo fermarci all’apparenza… dobbiamo andare oltre, conoscerla meglio, scrutarla, e arrivare “all’essenza”, al nucleo del suo essere e, tante volte, potremmo anche avere delle belle e inaspettate sorprese, e trovare nel suo animo quel tepore che dapprima non avevamo messo in conto.
A tutto ciò bisogna aggiungere che gli Eschimesi rappresentano una etnia unica, un popolo straordinario che ha fatto della sfida al freddo e alle intemperie motivo di vita quotidiana, riuscendo con stile, ma anche fortezza a sopravvivere e adattarsi in luoghi impervi. “L’intelligenza è la capacità di adattamento” scriveva Jean Piaget e gli Eschimesi hanno molto da insegnare ad una società, forse troppo modernizzata e assuefatta ai comfort quotidiani. Si può, quindi, vivere bene in ogni parte del mondo, purché nella coscienza di ognuno prevalga sempre e, comunque la dignità di essere uomini, oltre che l’amore e il rispetto immenso per tutto ciò che è vita.
Si vive bene al Polo Nord! Non a caso, nel nostro carretto allegorico anche i pinguini, che vivono solo nell’Antartide, hanno deciso di trasferirsi nell’Artico.