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Acqua privatizzata. C'è chi dice no.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Se queste iniziative, alla fine, daranno i risultati sperati, lo potrà dire solo il tempo. Al momento continuano a suscitare interesse e registrare il tutto esaurito. Sala Falcone piena per “Acqua pubblica, (ancora) si può”, l’ennesimo convegno-dibattito contro la privatizzazione dell’acqua. Organizzato dal blog cittadino “Gonfievele” in collaborazione con la provincia di Cosenza e la Cgil, ha catturato l’attenzione di amministratori e cittadini anche dei centri limitrofi.
Ribellarsi e sensibilizzare l’opinione pubblica, questo il monito lanciato dagli intervenuti. Angelo Sposato, responsabile del blog, ha invitato a difendere le aree pubbliche ed ha sottolineato come, grazie a denunce e manifestazioni di protesta, sono state bloccate opere che avrebbero deturpato il territorio comunale.
L’assessore provinciale Aiello, con soddisfazione, ha annunciato che oltre cinquanta sindaci hanno firmato la petizione contro la privatizzazione dell’acqua e che numerosi consigli comunali si stanno mobilitando in tal senso mentre Donato della Cgil, il giornalista Clausi e l’esperto Di Leo hanno parlato, rispettivamente, di ingiustizie sociali, dell’importanza dell’informazione e dei costi della acqua privata. Le conclusioni sono state affidate al padre missionario, Alex Zanotelli; “mi auguro che anche la Calabria faccia come Napoli e la Puglia. A mio avviso i cittadini ancora non sanno che follia si sta perpetrando ai loro danni e ben vengano iniziative come queste. La legge è immorale, aggiunge il missionario, perché l’acqua è vita e democrazia, invece il decreto premia le lobby ed i potenti e danneggia soprattutto i poveri che moriranno di sete perché non potranno pagare le bollette salate.
Quindi una serie di inviti; “ai cittadini di protestare e interpellare i parlamentari del territorio, ai comuni di indire consigli comunali e scegliere le aziende pubbliche, alle regioni di impugnare la costituzionalità della legge e varare leggi locali in difesa della acqua pubblica, ai sindacati di mobilitarsi, ai partiti di chiarire le proprie posizioni e perfino ai vescovi per proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano ed alle comunità cristiane di informare i fedeli di cosa sta accadendo.”

PUBBLICATO 14/01/2010

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