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Niente feste in piazza, pochi eventi,

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Sono lontani, oramai, i tempi dei teatri tenda e delle feste in piazza. La congiuntura economica ha costretto anche il comune silano a risparmiare e, quindi, a rinunciare alle varie iniziative nel periodo di Natale. Solo le luminarie, peraltro installate già agli inizi di dicembre, hanno imperato facendo sentire la festa mentre si è rinunciato ad allestire lo storico albero di piazza Sprovieri. Suggestivi, invece, i presepi delle chiese del Beato Angelo, Annunziata e San Domenico dove, cittadini e turisti, hanno potuto apprezzare anche molte natività artigianali realizzati da veri appassionati.
Pienone, dunque, nei tanti e accoglienti locali pubblici sparsi sul territorio aperti fino all’alba e in via Pertini, movida acrese, luogo di ritrovo per giovani e non. Aperto anche il cinema San Domenico che, però, non ha fatto registrare il tutto esaurito. Colpa anche di chi ha preferito non fare ritorno nel luogo natio per impegni o per lontananza. Netto calo di presenze, Acri, quindi, non attira più, neanche studenti e lavoratori che hanno preferito sostare per un periodo breve o non venirci proprio. Pochissimi anche i classici concerti di Natale e le esibizioni dei tradizionali cori polifonici.
Spicca solo il concerto del chitarrista calabrese Fabio Federico considerato uno dei virtuosi più interessanti del nuovo panorama chitarristico nazionale che si è esibito al palazzo Falcone il ventisei dicembre. Federico ha fatto un omaggio alla musica italiana dell’ottocento e del novecento, quindi il cross-over nella chitarra classica, il classicismo ed il romanticismo. Federico ha avuto modo di illustrare i brani dei compositori sottolineandone l’italianietà.
Troppo spesso, dice, il repertorio per chitarra classica viene collegato alla musica spagnola, la chitarra invece, è uno strumento cosmopolita per cui risulta riduttivo collegarne la maternità ad un solo Paese, ed i compositori italiani in questo ambito hanno avuto, sia nell’ ottocento sia nel novecento, un ruolo molto importante nella costruzione del repertorio chitarristico ed è giusto che le loro opere vengano proposte all’ attenzione del pubblico ed è proprio per questo che sono orgoglioso di aver presentato in scenari internazionali come Australia, Stati Uniti, Germania, Polonia, questo tipo di progetto.


PUBBLICATO 09/01/2010

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