Nel centro destra si aprirà, a breve, una discussione. E sarà, sicuramente, dai toni accesi. Da una parte il Pdl dell’ex sindaco Udc Tenuta, dall’altra i moderati di Trematerra. Si cercherà di capire cosa non ha funzionato e chi, e perché, si è disimpegnato nel turno di ballottaggio. I numeri parlano chiaro e lasciano poco spazio ai dubbi. Nella cittadina silana il valore aggiunto dell’Udc non ha premiato Gentile.
Ciò potrebbe passare per una notizia normale se non fosse per il fatto che Acri è la patria dell’Udc calabrese dove operano i Trematerra, senior e figlio, e perché, non a torto, la città è considerata una roccaforte centrista. L’ex senatore alle Europee ha raccolto ben quattromila preferenze mentre alle Provinciali l’Udc ha ottenuto circa duemila voti. Anche per questo motivo il candidato del Pdl si aspettava un bel po’ di consensi dall’area moderata. Pdl e Udc partivano da un ottimo 45% raccolto lo scorso sette giugno grazie al 26% di Gentile ed al 19% di Occhiuto. In tutto circa seimila voti, un bottino che faceva sperare, i più ottimisti per la verità, di raccogliere almeno il 40%-45% al secondo turno. C
he, invece, si è rivelato una pesante sconfitta per Pdl e Udc che riescono a catalizzare appena tremila e duecento voti, il 35%. Ovvero dieci punti in meno rispetto al primo turno. In pratica al centro destra gli sono venuti meno duemila e cinquecento voti. “E’ probabile che l’apparentamento non sia piaciuto a tutti”, ha detto a caldo ai microfoni di una radio locale, l’ex senatore Trematerra. “C’è stato troppo poco tempo per lavorare e per far capire l’accordo”, gli fa eco De Vincenti, neo consigliere provinciale “ma sono sicuro che l’Udc ha fatto il proprio dovere.”
In questi casi non esistono controprove ma un dato parla su tutti; l’astensione. Rispetto al primo round non si sono recati alle urne ben tremila e ottocento elettori, il 18% in meno. Che siano proprio quelli dell’Udc? Che l’apparentamento, pare fortemente caldeggiato proprio dai Trematerra, non era andato giù ai moderati lo si intuiva già dopo pochi giorni. In sostanza i centristi non avrebbero seguito le indicazioni di voto dettate dai vertici. Alla fine potrebbero aver preferito starsene a casa o, addirittura, premiare Oliverio che passa dal 54% al 64%. Nei giorni che hanno separato il ballottaggio Pdl e Udc non si sono visti né hanno approntato una strategia comune. “Difficilmente ci sarà un percorso comune con l’Udc”, continua a dire il leader del Pdl, Tenuta. Perché, ed è inutile negarlo, anche ai berluscones acresi questo accordo non è piaciuto affatto. L’idea che, in caso di vittoria di Gentile, i moderati dell’amico/nemico Trematerra potessero avere importanti cariche istituzionali, potrebbe aver spinto più di un forzista a disimpegnarsi.