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Elezioni, quadro confuso.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
In attesa che maturino gli eventi nel gioco delle alleanze alla Regione, i dirigenti locali del centrosinistra si arrovellano in mille dubbi.
Chi risente maggiormente di questa situazione di incertezza è certamente il Partito Democratico, che non sa con chi correrà la prossima competizione, pur avendo già ufficialmente individuato nel sindaco uscente Elio Coschignano il proprio candidato per i prossimi cinque anni a Palazzo Gencarelli. Il paradosso è che l'interessato non ha ancora detto se accetta o meno e il partito, per ora, non si preoccupa di saperlo.
La legislatura che sta per chiudersi ha posto innumerevoli problemi politici alla maggioranza e il partito più rappresentativo del centrosinistra se n'è spesso fatto carico, pur fornendo un giudizio positivo sotto l'aspetto squisitamente amministrativo. Il silenzio di Coschignano potrebbe anche significare la sua volontà a rinunciare alla candidatura e questo implicherebbe automaticamente l'innesco del meccanismo delle primarie. Di partito o di coalizione sarebbe da stabilire. Se Coschignano accetta c'è poi la questione delle alleanze. Se va in porto alla Regione quella con l'Udc, si farà anche ad Acri.
In questo caso tutto sarebbe da ridefinire perché l'Udc ha già detto chiaro e tondo che
"condicio sine qua non" è una netta soluzione di continuità con l'esperienza amministrativa che sta per chiudersi e nella quale tra i due partiti si è registrata una contrapposizione perenne e talora sopra le righe. In una sola parola, per discutere seriamente di una futura alleanza, occorre mettere da parte la candidatura di Coschignano.
Altra ipotesi. Coschignano accetta e non si farà nessun accordo con l'Udc. In questo caso rimane in piedi la possibilità di rimettere in scena lo stesso film, con gli stessi protagonisti dell'attuale maggioranza, con qualche lieve cambiamento. Ebbene, non tutti al momento nel centrosinistra si sono pronunciati sulla ricandidatura del sindaco uscente.
Lo ha fatto il consigliere regionale di Idv Maurizio Feraudo, anche se non c'è una presa di posizione ufficiale del partito. Per il resto, ognuno preferisce cedere il cerino acceso ad altri, in attesa che si spenga. Potrebbe volerci ancora un po' di tempo, ma di tempo il centrosinistra ne ha poco a disposizione.
Dall'altra parte non ci si affanna più di tanto, anche perché pure il PdL è in attesa di sapere cosa farà l'Udc e con chi lo farà.
Comunque, anche in questo caso occorre incominciare a fare dei ragionamenti per entrambe le ipotesi, altrimenti pure il centro - destra si rischia di arrivare alla campagna elettorale con il fiato grosso.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 11-12-2009.

PUBBLICATO 11/12/2009

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