“Promozione di attività culturali ed artistiche con proiezione a livello nazionale ed internazionale.” Si leggeva anche questo nelle linee programmatiche del sindaco e della sua coalizione. Peccato che i fatti smentiscano spudoratamente le previsioni.
A distanza di tre anni, difatti, gli eventi culturali tenutisi in città, e che abbiano avuto una certa risonanza sia dal punto di vista della qualità che della partecipazione, si possono contare sulle dita di una mano. Negli ultimi otto mesi, esclusi naturalmente gli appuntamenti organizzati dalle varie scuole, si è registrata una sola manifestazione culturale degna di nota. Si è trattata della terza edizione del Premio Letterario Padula, organizzato, per giunta, dalla “Fondazione Padula” presieduta da Giuseppe Cristofaro. Da allora nulla più. Finora l’amministrazione comunale, in questo campo, si è distinta solo per patrocini, ovvero per gentile concessione di sale e palazzi. Sicuramente per mancanza di risorse economiche che impediscono l’organizzazione di determinati eventi ma la carenza di iniziative culturali dipende anche da assenza di idee e validi progetti. Proprio in una realtà che ha dato i natali al prete – scrittore Vincenzo Padula, all’attore Vincenzo Talarico, all’autore Giuseppe Arena, al combattente Giovan Battista Falcone ed a tanti altri letterati. Ecco, allora, che i mezzi mediatici sostituiscono degnamente le istituzioni sempre più latitanti e negligenti nell’organizzazione di manifestazioni che non dovrebbero servire solo ad informare ma anche a formare.
Ciò ad Acri non succede se non grazie alla volontà, all’impegno ed alle felici intuizioni di qualche associazione o ente. Quella della cultura, dunque, è una delle gravi pecche di questa amministrazione. Sebbene l’avvicendamento di due assessori, di iniziative di grande richiamo neanche l’ombra. Il tutto a discapito di una classe intellettuale di giovani e meno giovani che pure esiste ma che si trova in evidente difficoltà ed a cui viene sottratto il piacere di essere aggiornato.
Altro che centro di eccellenza e punto di riferimento della Provincia! E non si è vista, almeno al momento, neanche l’annunciata collaborazione con l’Unical che qui, evidentemente, ha deciso di non investire. Per non parlare, infine, del cinema, l’unico della città, chiuso oramai da tre mesi e che probabilmente riaprirà i battenti in autunno. Ed allora, acresi, spazio all’autodidattica ed ai viaggi del sapere.