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Pettinato difende i dipendenti e dice al sindaco: 'chiedi scusa o dimettiti.'

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Le dichiarazioni del sindaco Coschignano, rilasciate a margine di un convegno sulla Questione Meridionale, hanno fatto irritare il capogruppo di Prc, Pietro Pettinato. Il primo cittadino, parlando di federalismo fiscale e pubblica amministrazione, si è lasciato andare ad pesanti affermazioni riguardo i dipendenti del comune: “solo il 30% lavora e produce mentre il restante 70% non assolve al proprio dovere e ruba lo stipendio.” Ieri mattina, in comune, non tirava una buona aria.
Facce cupe e contratte tra i circa duecento dipendenti, lsu ed lpu compresi. Nessuno, però ha voluto commentare il pensiero del sindaco.
Si è trattato di uno sproloquio fuori luogo, dice invece Pettinato, a cui il sindaco dovrà dare delle ulteriori spiegazioni. Non so su quali basi il primo cittadino ha potuto esprimere giudizi su una macchina amministrativa che ha sempre brillato per competenza e professionalità. Certo, ci sarà pure qualcuno, come in ogni luogo di lavoro, che batte la fiacca ma non è sicuramente il caso del comune di Acri il cui personale è maturato nel tempo attraverso un aggiornamento continuo della professione, sotto l’aspetto sindacale e sebbene l’assenza di dirigenti. E se ogni anno vengono elargiti quasi 180 mila euro di straordinario allora significa che i dipendenti lavorano ed anche tanto.
Poi la mette sull’ironico pungente: “io sono un imprenditore, produco e vendo buon vino, ma mi pare che il sindaco quella sera abbia bevuto così tanto che il cervello è andato in tilt altrimenti non può spiegarsi l’infelice uscita pubblica in cui, tra l’altro, ha dimostrato di non sapere neanche le leggi. I sindaci, infatti, hanno tutte quelle competenze necessarie per mandare a casa un dipendente fannullone o incapace. Lo faccia se ha volontà e coraggio politico. Il mio sindaco, invece, non ha avuto stima né rispetto del suo personale e lancia strani strali senza prima meditare, influenzato da un esiguo gruppo di amici che lo stanno mandando nella fossa. A questo punto o chiede pubblicamente scusa o abbia il coraggio di dimettersi.

PUBBLICATO 14/05/2008

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