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Le verità dell’assessore Bonacci.

Redazione
Foto © Acri In Rete
Molte volte la nostra redazione si e' posta come obbiettivo cercare risposte a domande che giorno dopo giorno si andavano ponendo nella mente della popolazione acrese, domande che con successione sono state poste ai vari politici e amministratori del nostro paese.
Questa volta a cadere sotto il fuoco incrociate delle nostre domande, è l'assessore Bonacci che in poco più di un'ora, snocciola alcune supposizioni che ora saranno delle verità.
Da buon matematico qual è, ci elenca la realtà dei fatti, estraendo dal cilindro delle risposte che certamente, daranno seguito ad altre domande, chiarendo cosi quelle che sembravano dicerie.
La piacevole discussione avuta su temi di interesse prettamente locali, come la situazione che sta vivendo la macchina amministrativa, ha dato molti spunti di discussione anche all'interno dell'attuale maggioranza.
Molte cose da realizzare ci sono in cantiere, ma perche' tutto possa avere un sano proseguo si deve ritrovare lo spirito di coalizione altrimenti si rischia di gettare al vento quanto di buono si è fatto e si potrebbe fare.
Ecco come ha voluto rispondere ad alcune delle nostre domande.

Assessore grazie per aver accolto il nostro invito. La settimana appena trascorsa è stata abbastanza turbolenta dal punto di vista amministrativo. Ci potrebbe spiegare i motivi che portano a vivere questi momenti delicati e come si riescono a ricucire gli strappi con i partiti di maggioranza?
Con la collocazione di IDV (CON 2 CONSIGLIERI) all'opposizione come giudica il futuro di questa risicata maggioranza?

R. La questione di IDV è nota perché ci fu una discussione avviata nel maggio del 2006 col passaggio del consigliere Gencarelli, IDV era un partito di maggioranza ma il passaggio del consigliere nella maggioranza non fu automatico.
Ci fu una discussione molto approfondita che portò alla stesura di un documento che fu reso pubblico in consiglio comunale, che mise fine alla discussione ribadendo che la maggioranza era composta da 13 consiglieri. E' seguita una pausa di riflessione conclusasi a dicembre con la fuoriuscita di IDV dalla maggioranza.

Lei non crede che ci fu una forzatura da parte di IDV far dimettere l'assessore Oliva?
R. Io credo che allora si usò l'assessorato come una pressione sul sindaco, ma il sindaco rispettoso dei voleri della maggioranza prese atto del documento e lo fece suo, come atto consequenziale.
A titolo personale, ritengo che ci potevano essere ancora dei margini per una ricucitura, se ci fosse stato da ambo le parti, un NON pressare ma un riflessione più pacata anche sulle conseguenze.
Vorrei dire, però, che bisogna essere rispettosi della gente che esprime il voto, cambiare in corso d'opera non rende giustizia a quella che è una onestà intellettuale che dovrebbe esserci in ognuno di noi, poi alla fine del mandato ognuno può fare le scelte che crede, dovrà misurarsi di nuovo con l'elettorato.
Prima di fare qualsiasi passo, si dovrebbe riflettere sulle conseguenze e pensare soprattutto alle 100-200 persone che ti hanno votato e che hanno sposato il tuo progetto e quello del partito di appartenenza.
Ecco perché dico che ci vorrebbe soprattutto rispetto per la gente.

La situazione dell'assessorato alla cultura qual è?
R. Per quanto riguarda la nomina del nuovo assessore non entro nel merito delle persone, (qui io faccio il nome di Bruno Pascuzzo), perché non tocca a me esprimere giudizi.
E' tutta una discussione all'interno di Rifondazione, personalmente ero, è sono legato all'assessore Coschignano, un ragazzo che, in un paese di 22mila abitanti, non avendo mai fatto politica, era cresciuto molto e le risposte le aveva date.
Per l'eventuale sostituzione siamo in momento di riflessione, da entrambe le parti, sia del sindaco che di Rifondazione e l'intervista concessavi dal consigliere Pettinato, l'ho trovato molto pacata, lascia ampi spazi per la risoluzione della questione, il più possibile condivisa, perché quando le scelte sono condivise, si costruisce qualcosa, diversamente quando ci sono delle forzature, si creano solo degli attriti che non portano nessun beneficio.

Sin dal suo insediamento questa giunta di centro sinistra, non è nata per così dire "sotto una buona stella", mi riferisco a ciò che è successo all'indomani delle indiscrezioni apparse su questo sito, relative ai nomi degli assessori, che hanno portato alla ritira delle deleghe da parte dei partiti. Mi potrebbe spiegare perché accadde ciò?
R. Non ci sono state delle scelte forzate. Io non ho partecipato a quella prima fase, perché le mie intenzione erano altre, in quanto un'esperienza da assessore l'avevo già fatta e volevo dare un contributo da consigliere. Solo successivamente ho partecipato agli avvenimenti e solo quando sono stato chiamato in causa.
Ogni partito ha fornito una rosa, se poi all'interno di queste rose ci sono dei petali segnalati in particolare, questo dipende dai partiti perché, diversamente, avrebbero dovuto avere il coraggio di smentire le scelte e porre, semmai, correttivi all'inizio. In questo il sindaco non ha nessuna responsabilità in quanto ha scelto in maniera legittima, sulla base della rosa dei nomi, eccezion fatta per i Democratici di Sinistra, perché dalle indicazione fornitegli, avrebbe potuto scegliere chiunque lui ritenesse idoneo a collaborare con lui, mentre per gli altri, avendo io visto le rose, il sindaco ha scelto di conseguenza.

Assessore Bonacci, una domanda un pò pungente, ma siamo sicuri che ci risponderà sempre con la sua massima schiettezza: QUALCUNO LA RITIENE (un pò per scherzo, un pò per verità) il vero SINDACO DEL PAESE, intendendo con tale affermazione che lei incida notevolmente sulle scelte del Sindaco Coschignano. Come ritiene queste sensazioni?
R. Quando scherzo, anche con i miei cari, amo spesso dire che anche quando nevica si dice che sia colpa di Mario Bonacci!
Questo se da una parte può anche far piacere, perché si è tenuti in considerazione da parte della gente dall'altra invece non è così. Essendo indicato come quello maggiormente esperto, molte volte appaio come quello che potrebbe indirizzare le scelte, però mai cosa fu più falsa.
Questo sindaco, a mio avviso, è un grande sindaco, soprattutto per quello che ha saputo costruire fuori dai confini municipale, era impensabile, anche da parte mia che l'ho conosciuto vent'anni fa.
Poi per quanto riguarda il mio assessorato, nelle discussioni dico la mia, anche se spesso mi sono trovato in minoranza su alcuni argomenti, anche molto importanti, perché ritengo che quando c'è una discussione e si è in minoranza su di un problema, poi, bisogna difenderla per senso di appartenenza.
Il vero sindaco di questo comune si chiama Elio Coschignano con il quale mi onoro di collaborare, con il quale c'è un rapporto che ci consente di consigliarci l'un l'altro, però è sicuramente autonomo, rispetto alle proposte che fa, e se si ritrovasse lo spirito di unità della coalizione, in questo momento un po' in affanno, si potrebbe realizzare tutto quello che abbiamo messo in cantiere.

Questo due anni come li avete trascorsi.
R. Il primo anno ci hanno accusato di esserci un po' isolati, all'interno del municipio, e di aver perso i rapporti con la base, con la gente che ci aveva sostenuto.
Questa è una cosa vera, non lo nego, ci siamo messi a lavorare come dei pazzi per la troppa frenesia, per la troppa voglia di fare, anche per la paura a non riuscire a dare delle risposte e tutta questa affannosa corsa, oggi mi rendo conto, che ci ha fatto commettere degli errori, questi non li avremmo commessi se non ci fosse stato la frenesia di dare delle risposte.
Un buon amministratore frenesia non ne deve avere, questo lo abbiamo capito con notevole ritardo, ma in quell'anno abbiamo messo in cantiere tutta una serie di progetti, che troveranno rispondenza da qui a poco e che sarà l'operato della giunta Coschignano, anche se alcuni erano già stati avviati.

Nel Bilancio annuale di previsione per l'anno 2006, lei inseriva il condono tributario, il quale veniva approvato all'unanimità da tutta la maggioranza. Perchè poi i partiti hanno innescato tutte quelle polemiche, successive? Sarebbe bastato non approvarlo, non crede?
R. Questa domanda mi fa piacere riceverla perché mi consente di togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Per una mese sono stato massacrato da una parte politica che riteneva il condono tributario, il pomo della discordia come uscita dalla maggioranza. Quando fu fatta la scelta sul condono, eravamo nel novembre 2005 perché doveva andare nel bilancio 2006, ci fu una riunione di maggioranza dove venne data l'indicazione e in questa riunione vi erano presenti tutte le forze politiche ad eccezione del consigliere Pettinato.
Fu approvato il bilancio di previsione 2006, fu approvato la salvaguardia degli equilibri di bilancio il 30 settembre, fu approvato l'assestamento di bilancio dello stesso anno e in tutti e tre questi atti deliberativi, il condono tributario era stato inserito, tranne l'ultimo atto dove fu messo,in diminuzione, quel famoso e triste milione di euro che avevamo previsto.
Io chiesi anche la collaborazione per quelle due voci straordinarie, in bilancio, che erano il condono tributario e la vendita del demanio di Pietramorella.
In quella occasione si fecero anche due gruppi di lavoro che dovevano sostenere l'iniziativa per la realizzazione del progetto.
Allora non risposi a quei feroci attacchi perché pensavo che la politica dovesse rispondere, visto che essa è parte integrante.
Chi ti parla, paradossalmente, è contro i condoni, ma abbiamo fatto delle scelte, abbiamo scelto di dare un'opportunità ai nostri concittadini, i quali hanno compreso il nostro sforzo, ecco perché abbiamo prorogato il termine di altri 60 giorni.
Questa amministrazione si è fatto carico di 1.200.000,00 euro di spese legali, 300.000,00 euro smaltimento neve, 1.200.000,00 euro di contributo non pagati, mentre il contributo per il fondo sollievo sulla disoccupazione era stato incassato, come mai non erano stati pagati i contributi?

Cosa è successo, sono stati spalmati su altri progetti?
R. Loro si sono giustificati dicendo che hanno portato tutti lo stesso numero di giornate, con la tariffa sindacale, però dalle determine risulta che il TFR e le spese legali sono stati pagato con quei fondi.
Quando invece potevano sanarlo per intero, non lasciando le situazioni debitorie agli altri, con una migliore razionalizzazione, ora non graverebbero su di noi.
Eredità debitorie che adesso pesano e che ci fanno soffrire, se si tiene conto delle scelte che questa amministrazione ha fatto, di non ritoccare le tariffe e la difesa complessiva del welfare, scelte che si indirizzano soprattutto ai nostri concittadini e da qui appare chiaro lo sforzo che ha fatto l'amministrazione.

Ritiene che l'ultima urgente conferenza stampa, convocata dal Sindaco sia stata, alla luce di come si è sviluppato l'ultimo consiglio comunale, un'azione frettolosa ed istintiva, ma poco "politica". Non ritiene che i partiti di maggioranza e soprattutto i loro leaders, potrebbero evitare che si lancino degli inutili allarmismi, che poi trovano soluzione nelle "Stanza di Palazzo Gencarelli".
R. Il sindaco in quel momento si è lasciato condizionare dall'emotività, anche se la conferenza stampa è stata abbastanza equilibrata.
Comunque se il sindaco non ha detto tanto, questo è dipeso anche dalle domande che gli sono state poste, anche se poi essa ha avuto un eco all'interno della base centro sinistra.
Molto spesso la gente che ci ha votato, non capisce cosa stia accadendo chiedendosi come mai avvengano certi fatti, soprattutto dopo che una coalizione ha vinto con una forbice di 45 voti.
Noi dovremmo lavorare per cercare di allargare la forbice, perché alla fine del mandato sapremo se abbiamo lavorato bene, la forbice si è allargata, altrimenti si rischia di sovrapporre i "coltelli".

In poco meno di un anno il comune non riesce a pagare alcune spettanze nei confronti di molti imprenditori locali. Le voglio rammentare che la nostra non è un'economia florida e per lo più basata sulle piccole imprese. Perché tutti questi ritardi?
R. Abbiamo avuto dei pignoramenti per vertenze legali e qualcun'altro c'è ne sarà a breve.
Per le spese correnti noi ci siamo trascinati qualche situazione debitoria dal 2006 al 2007 perché non hanno trovato capienza nel bilancio del 2006, anche dopo l'assestamento e soprattutto nuovi investimenti, però è una situazione che abbiamo sistemato con un bilancio più quadrato e quindi ora siamo nelle condizioni di poter pagare tranquillamente i nostri creditori, entro 35-40 giorni.
Tenendo conto che abbiamo avuto delle spese eccezionali e dovendo far fronte alla situazione debitoria nella quale abbiamo trovato il comune.

Quali sono state queste spese?
R. Mi riferisco al Museo Vigliaturo e alle manifestazioni estive. Per quest'ultime abbiamo dei debiti irrisolti, soprattutto sulla pubblicità, il comune ha anticipato 150.000,00 dalle proprie casse soprattutto perché la regione non ha ancora inviato il contributo per il 2006, altrimenti avremmo ancora più liquidità.
A breve ci saranno delle belle novità per l'anfiteatro, in quanto è nostra intenzione creare una fondazione, con un consiglio d'amministrazione, che gestirà tutte le successive iniziative che verranno svolte all'interno della struttura.
Per quanto riguarda il museo, invece, avevamo fatto una previsione sui 130.000,00 euro, poi siamo arrivati a 263.000,00 e siamo riusciti a pagare solo 157.000,00 nel 2006.
Quest'anno, in bilancio, oltre ai soldi per il funzionamento e il finanziamento delle iniziative del 2007, sono stai inseriti anche i soldi per saldare i debiti che ci siamo trascinati dall'anno precedente.

Come mai le previsioni non sono state rispettate?
R. Ci sono state delle spese non previste, abbiamo inserito un percorso per i non vedenti e questo percorso è presente in solo due musei d'Europa, dando un'opportunità a chi purtroppo ha una diversa abilità e quindi non essendo prevista l'abbiamo inserita in corso d'opera. Il servizio di video proiezione non era previsto e tutta una seria di accorgimenti che hanno migliorato la qualità del museo, sul quale comunque bisogna investire, perché quando si investe in cultura, tutta la popolazione ne riceve solo benefici.
Una cosa mi preme dire, il museo deve diventare patrimonio di tutti gli acresi.

La nascita del partito democratico sancisce la morte politica dei DS, come si evolverà la situazione ad Acri?
R. Io mi sono schierato con la mozione Fassino essendo uno che gli piace verificare dall'interno le cose. Qquesto è quello che ci divide con i compagni della mozione Mussi, perché dire no apriori secondo me è sbagliato, perché si è voluto dare mandato per la costruzione di questo nuovo soggetto politico, per quanto riguarda i contenuti ancora non li sappiamo, dal momento che ci sarà una costituente di 1.200.000 persone, io aspiro ad essere uno di questi e solo dopo quando nascerà se è esso rimarrà un partito legato ai valori del centro sinistra, se invece esso perderà di vista la sua famiglia solo allora si deciderà di farne un altro partito.
Per quanto riguarda la situazione dei consiglieri, quattro su sei hanno votato la mozione Fassino e quindi penso che non ci saranno dei movimenti.



PUBBLICATO 4/5/2007

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