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Presidente Cozzolino… ma mi faccia il piacere!!!

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Mi duole non poco aver urtato la sensibilità dell'amico dott. Giacomo Cozzolino (nonostante quanto accaduto nutro nei suoi confronti stima e rispetto soprattutto all'indomani di un evento personale accadutomi nel 2006) ma mai mi sarei aspettato la sua, sproporzionata ed inopportuna, reazione che, poi, ha portato anche ad altre spiacevoli situazioni da cui mi dissocio in toto. Il dott. Cozzolino è presidente del consiglio comunale e come tale è, quindi, un personaggio pubblico oggetto di elogi, critiche e, perchè, anche di satira. Il tutto, però, non deve mai cadere negli insulti e nelle bugie. Il presidente del consiglio comunale appare stranamente nervoso e cattivo all'indomani di alcune mie considerazioni sull'ultimo consiglio comunale che ho ritenuto opportuno esprimere attraverso voti e giudizi su un sito internet locale. Al dott. Cozzolino ricordo solo alcune cose prima di esprimere la mia (mi creda è solo mia questa volta e non su committenza) riflessione su quanto da egli scritto.
  1. questo "gioco" delle pagelle ebbe inizio nel 2004 quando al governo cittadino vi era il centro destra e non già nel 2005;
  2. voti e giudizi vengono dati a chi interviene. Mi sembra banale, no?
  3. Non è un lusso, caro dott. Cozzolino, perché mentre Lei può governare grazie al voto degli elettori, il sottoscritto può scrivere perché regolarmente iscritto all'albo dei giornalisti - pubblicisti della Calabria;
  4. perché non si è indignato quando di recente Lei ha "preso" 7 e 6?
Gentile dott. Cozzolino, ha proprio ragione, a volte impugnare la penna è davvero pesante. Diventa pesante in particolare quando a noi giornalisti ci tocca parlare di Amministrazioni ed Amministratori (di qualunque colore) inconcludenti che scrivono oggi delibere che magari annulleranno domani. Incapaci di incidere sui problemi del territorio, di gente quindi che si parla quasi sempre addosso perlopiù per vendere fumo tentando di far credere che sotto ci sia anche l'arrosto. In questi casi sì, la penna diventa davvero un macigno e a volte cadono pure le braccia. Ma questa volta no! Questa volta la penna la (ri)prendo volentieri perchè mi diverte il pensiero di risponderle, intanto, perché è riuscito ancora una volta a sorprendermi. Le rispondo di mio pugno, senza la collaborazione di chicchessia. Ho le mie idee, sicuramente, come tutti i giornalisti ma non ho alcuna tessera di partito e forse Lei confonde volutamente i rapporti di amicizia con il contenuto degli articoli che, glielo assicuro, partoriscono solo dalla mia testa e che Lei giudica come "strumento di attacco politico per conto terzi." Se ha coraggio dica, dott. Cozzolino, chi sono i mie suggeritori. Che ne pensa, invece, di altri colleghi che non solo sono dirigenti ma nello stesso tempo svolgono contemporaneamente, alle Sue dipendenze, il ruolo di addetto stampa e corrispondente. Lo sa che la legge 4/2005 lo vieta?? E proprio Lei, che legittima questo stato di cose, mi parla di etica! Svolgo questo secondo mestiere dal 1998 con discreti risultati, (soprattutto al di fuori dagli ambiti locali) e non ho mai preso una querela e, chi mi segue e mi conosce, sa che ho sempre dato spazio alle diverse aree politiche. Ogni volta che sono stato interpellato da destra o da sinistra mi sono sempre messo a disposizione. Anche quando una notte mi ha chiamato Lei per un comunicato contro la Federazione diessina di Cosenza e contro il presidente della Provincia Oliverio, al quale, mi risulta, si sia recato in ginocchio (Lei sì) più di una volta per chiedere più visibilità amministrativa (al momento negata ma gliela auguro) previo il disimpegno (così come è avvenuto) alle Primarie del Pd. Poi, dopo qualche mese, leggo un suo intervento a favore di Oliverio. Egregio Cozzolino questa è etica e correttezza? Leggendo il titolo del suo scritto "Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio", ho esclamato, porca miseria! Che dignità, che lezione di stile, che spessore politico credendo (ingenuamente) che fossero riflessioni dettate da un raro momento di autocritica sull'attuale maggioranza e comunque sull'operato dell'Amministrazione comunale in generale. Incuriosito (come penso gran parte dei lettori), ma anche incredulo, leggo il "pezzo" e scopro invece che, partendo da lontano, punta poi decisamente nella mia direzione (Sic.!) Che peccato, sprecare un titolone cosi azzeccato dedicandolo a me piuttosto che "cogliere l'attimo" come ha fatto ad esempio di recente l'Onorevole Bertinotti. Ma in questo caso parliamo del Presidente della Camera dove il livello è decisamente più alto. Torniamo quindi a Lei, e ad alcune considerazioni sulla politica. Gli avvenimenti degli ultimi anni che Lei ricorda per averli "attraversati" con alterne fortune io le ricordo perché come cittadino, prima ancora che come giornalista - pubblicista, li ho subiti. Non Le nascondo, a tale proposito, che gli avvenimenti più dolorosi, forse i più difficili da sopportare sono stati quelli vissuti proprio in ambito locale. Grazie anche ad Amministratori che più che lasciare tracce "della loro immagine" hanno lasciato, al loro passaggio, solo macerie e desolazione amministrativa, culturale, politica. Le sono grato quindi per avermi offerto questo prezioso "assist". Della bella espressione avere la schiena dritta i politici nazionali, regionali, locali nei loro interventi, ne fanno largo uso riempiendosi la bocca anche di parole come onestà, dignità , morale.
Guardi invece qual è la realtà. Un parlamento italiano "inquinato" da inquisiti e condannati anche per reati gravissimi, un Consiglio Regionale della Calabria sul quale si può solo stendere un pietoso velo, nonchè partiti (anche locali) ormai sempre di più interessati a spartizioni di potere, e forse non solo di quello. Lei, come politico "navigato" (o stagionato?), mi perdonerà se in questo contesto non mi appare del tutto credibile. Avremmo, credo tutti, apprezzato che se oltre a parlare genericamente dei suoi trascorsi di coerenza, rettitudine ecc.. ecc. avesse ricordato un'azione, un fatto, un qualcosa per la quale la collettività La debba ricordare nel futuro. Alzi la mano chi ne ricorda qualcuna! Io, mi dispiace, non ne ricordo nessuna (positiva). Pertanto se anche per questo dovessi darLe un voto le toccherebbe un N.P. (non pervenuto). Mi lasci dire che nell'occasione si è comportato come uno scolaretto che avendo preso brutti voti per il compitino fatto male se la prende con l'insegnante, la scuola, il Ministro e tutto il cucuzzaro. Dott. Cozzolino Lei ha voluto scomodare (impropriamente) Hemingway io più modestamente ricorro al Principe Antonio De Curtis (Totò) per dirle semplicemente, PRESIDENTE... MA MI FACCIA IL PIACERE!!!

PUBBLICATO 10/12/2007

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