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Biomassa: una grande opportunita’

Flavio Sposato
Foto © Acri In Rete
La produzione di energia da biomassa agricola è, per il comprensorio di Acri, una grande opportunità, resa ora pressante dall'avvio imminente della programmazione degli investimenti strutturali comunitari 2007/13.
Biomassa è qualunque materiale di origine naturale in grado, opportunamente trattato, di produrre energia; tanti sono i tipi di biomassa, ma bisogna subito sgombrare il campo da ipotesi fuorvianti, un comprensorio di montagna quale è il nostro deve puntare solo ed esclusivamente su biomassa vergine di natura agricola e forestale, mai pensando ad altri tipi (rifiuti, liquami ecc.) che porterebbero con sé necessariamente problemi di varia natura.
Le tecnologie per produrre energia da biomassa con ottimo rendimento e senza inquinamento sono ormai consolidate, (con buona pace di chi pensa di poterle scoprire oggi), ma tra esse molteplici sono le possibili scelte, dettate da motivazioni economiche innanzitutto ma anche, e queste noi riteniamo di maggiore valenza, sociali ed ambientali.
La biomassa infatti può essere sfruttata per produrre energia elettrica, forti soprattutto degli incentivi pubblici (certificati verdi ecc.), oppure può essere utilizzata per cogenerazione, cioè per produrre allo stesso tempo energia termica (acqua calda sanitaria e per riscaldamento) ed energia elettrica; la prima strada è quella seguita dalle attuali centrali a biomassa (Rende-Cutro-Strongoli ecc.) che stanno sfruttando massicciamente la nostra Sila, la seconda non esiste ancora nel centro-sud Italia.
E' questa seconda strada, virtuosa dal punto di vista sociale ed ambientale, che invitiamo tutti a prendere in esame, in particolare chi ha responsabilità (?!) di governo e di indirizzo amministrativo; non ci inventiamo niente, pensiamo solo che sarebbe possibile ed opportuno che nel comprensorio di Acri sorgesse una centrale a biomassa agricola e forestale che utilizzando la biomassa dei nostri boschi e quella appositamente prodotta da coltivazioni agricole- produca acqua calda con cui riscaldare edifici pubblici e privati ed energia elettrica.
Basti pensare che una centrale a cogenerazione sfrutta tutta l'energia, mentre una tesa a produrre solo energia elettrica sfrutta solo un terzo della stessa energia; e che per produrre e lavorare la biomassa necessaria si creerebbero lavoro (vero) e sviluppo economico diffuso.
La prima strada è la più appetibile per l'industria privata, che infatti la ha già ampiamente percorsa anche in Calabria, la seconda ha ricadute meno appetibili per il privato ed è indispensabile la collaborazione e la partecipazione del pubblico, e non a caso nel nord Italia è stata utilizzata, non lo è stata affatto nel sud.
Acri ha tutte le caratteristiche necessarie per percorrere questa strada: risparmio energetico per il Comune, sviluppo economico e sociale, occupazione, salvaguardia ambientale, qualcuno vuole prendere in esame tale possibilità?

PUBBLICATO 12/12/2007

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