COMUNICATO STAMPA Letto 2671  |    Stampa articolo

Riflettori mai spenti sulla sanità acrese

Foto © Acri In Rete
Libera Associazione Cittadini Acresi
condividi su Facebook


Le sorti dell’ospedale di Acri vivono uno stato di incertezza, per effetto del decennale piano di rientro della sanità calabrese che ha visto l’alternarsi di commissari e manager aziendali, che hanno ottenuto il solo scopo di portare ad un forte ridimensionamento ed un peggioramento dei L.E.A., con un aumento del deficit della spesa sanitaria.
Cronica è ormai la cosiddetta emigrazione sanitaria, che produce una spesa annuale di oltre 300 milioni di euro.
Come associazione per la difesa dei diritti dei cittadini e degli ospedali montani calabresi, unica sul nostro territorio, siamo da anni impegnati nel tenere sempre accesi i riflettori sul nosocomio acrese: manifestazioni, consigli comunali aperti, incontri con cariche politiche e sanitarie, territoriali e regionali.
In diversi incontri avuti con il Responsabile sanitario del P.O di Acri, al quale abbiamo consegnato una considerevole documentazione su come far ripartire le attività ospedaliere.
Abbiamo accolto con favore l’avvio dell’ambulatorio di Oncologia, unico servizio a funzionare in maniera efficiente.
Purtroppo, però, dobbiamo constatare che altri reparti e servizi dell’ospedale cittadino sono fermi al palo, come ad esempio la RMN, che, dopo un avvio un po’ travagliato, oggi è ferma per motivi che non conosciamo, oppure la Chirurgia e le attività ad essa connesse.
Inoltre, le molte altre richieste ad oggi avanzate dalla LACA non hanno avuto seguito.
Abbiamo più volte chiesto l’adeguamento della dotazione organica, ovvero quello che è previsto negli atti aziendali e nei decreti commissariali.
Questi atti prevedono per l’ospedale di Acri 5 anestesisti, 5 chirurghi, 5 medici di pronto soccorso più il responsabile, il primario di Medicina, l’istituzione del nuovo reparto di Lungodegenza, la realizzazione di 3 postazioni OBI in Pronto Soccorso, l’aumento di 4 posti di dialisi.
Le altre nostre richieste sono quelle di natura organizzativa come: una reperibilità notturna dei ginecologi, l’adeguamento della dotazione organica generale in vista di pensionamenti, l’apertura delle liste di attesa di tutte le prestazioni prenotate dal CUP.
Il punto più importante, che abbiamo anche portato all’attenzione del commissario Cotticelli, è quello di rimodulare le attività chirurgiche con una nuova concezione di lavoro, facendo ripartire gli interventi di sala operatoria a bassa e media intensità di cure (ernie – colecisti – laparocele ecc.), per l’intera settimana, da lunedì a sabato con una rotazione di specialisti in regime ricovero ordinario e di day surgery nel reparto di chirurgia.
Si potrebbero realizzare interventi specialistici del tipo: chirurgia della mano, endoscopia urologica, endoscopia digestiva, ginecologia mini invasiva, dermatologia oncologica con l’ausilio dell’ambulatorio oncologico.
Fare ripartire le attività chirurgiche equivale a far ripartire l’ospedale nel suo insieme.
Oggi però ci ritroviamo un reparto di chirurgia ed una sala operatoria fermi, una RMN che non esegue prestazioni e prenotazioni, le attività di laboratorio analisi ridotte con l’obbligo della prenotazione tramite CUP, mentre fino a giugno le prenotazioni erano libere, tutto il contrario di quello che avevamo chiesto per le liste di attese per le diverse prestazioni.
Facciamo ancora una volta appello al buon senso del direttore sanitario e dell’amministrazione comunale, perché portino le richieste dei cittadini nelle sedi opportune, che chiedono solo di potersi curare dignitosamente nel proprio ospedale, unico baluardo pubblico e istituzionale rimasto.
Accogliamo con favore l’emanazione del decreto commissariale n.135, con il quale si autorizza l’assunzione di 429 unità tra personale medico, infermieristico ed ausiliario per sopperire alla cronica mancanza di operatori sanitari a livello regionale.
Questo decreto non riserva nessuna assunzione per Acri, e non basta, poiché le unità da assumere sono dell’ordine delle diverse migliaia.
Lotteremo affinché nella nuova riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, partendo dall’attuale stato di ospedale di area disagiata, Acri dovrà essere inserito in una nuova rete ospedaliera cioè per acuti.
Ci opporremo ad eventuali scelte calate dall’alto come un Ospedale ridimensionato (PPI o CAPT), inutile ed inefficiente dal punto di vista sanitario.
L’ospedale acrese è nato per ospitare reparti di degenza e di cura, non per gli ambulatori, che hanno pure la loro importanza ma che devono essere collocati in altre realtà.

PUBBLICATO 07/10/2019 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

NEWS  |  LETTO 6536  
Acri. Sotto sequestro area di 5000 metri quadri. Denunciato il proprietario per gestione illecita di rifiuti e scarichi di reflui non autorizzati
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1304  
Quando la musica incontra la solidarietà
La Hello Music Academy di Acri e la Polimnia di Cosenza a sostegno della CTNNB1. Si preannuncia un concerto unico ed emozionante quello di giovedì 29 febbraio 2024 a Palazzo Sanseverino ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 1342  
Verso le Europee. Nel 2019 l’exploit del M5S
In Italia si voterà il 9 giugno per eleggere 76 europarlamentari. Nel 2019 nel Comune di Acri risultò essere il primo partito il M5S con 2689 preferenze (39,3%), a seguire Pd 1506 (22,0%), Lega 1166 ( ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 1267  
Sognare non costa nulla
Sabato scorso, a Mirto, il Città di Acri Calcio a cinque ha conquistato una preziosa vittoria (con due goal di Rovito, uno di Rengifo e Riconosciuto)  che ha consentito al gruppo, di arrivare al verti ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 1494  
Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire
Mi vedo costretto a segnalare nuovamente criticità stradali pericolose ed irrisolte, in località Scuva (La Mucone). Ritardi inaccettabili e intollerabili, sono passati quattro mesi da quando sono sta ...
Leggi tutto