OPINIONE Letto 2125

Il bavaglio del sindaco


Foto © Acri In Rete



Il sindaco Capalbo, con il suo modo spocchioso e vanaglorioso, continua a sorprenderci. In modo negativo. A suo avviso commentare atti pubblici è Infodemia. Spesso si scrive per sentito dire senza conoscere il vero senso dei vocaboli.
Dopo il nostro articolo sugli incarichi fiduciari il nostro primo cittadino ci ha accusato di fare disinformazione. Non è sicuramente un bel periodo per la libertà di stampa.
Come tutti ben sanno in Italia abbiamo, in tempi recenti, avuto vari “editti” tendenti ad escludere personalità scomode dagli organi di informazione di massa, ma certamente noi non siamo a quel livello.
Oggi sembrerebbe che il nostro primo cittadino vorrebbe zittirci solo perché abbiamo avuto l’ardire di porre la nostra candidatura nella scorsa tornata elettorale, ma, per fortuna, non viviamo (almeno apparentemente) in una dittatura.
Il signor Capalbo, pretenderebbe una informazione appiattita e soprattutto accondiscendente.
Ricordiamo al sindaco che l’articolo 21 della Costituzione che recita così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Invece di accusare la stampa il sindaco dovrebbe dare delle risposte ai cittadini sullo sperpero di denaro pubblico dal momento che le somme relative agli incarichi fiduciari dei componenti suo staff potrebbe pagarle di tasca propria (avendone la possibilità), senza intaccare le casse comunali.
Tali somme potrebbero, invece, essere spese per eliminare le carenze (troppe) del nostro territorio, anche perché la nostra cittadina continua a spopolarsi e senza persone e idee lungimiranti Acri è destinato a diventare un paese dormitorio.
Fare questo tipo di riflessioni significa nutrire un reale sentimento d’amore per questa terra, bella e sfortunata, che continua a rincorrere diritti quando oramai qualcuno vorrebbe eliminarli a favore del pensiero unico, cioè la capacità di potere governare un paese in nome di una democrazia senza più popolo. Ma i cittadini non sono così allocchi come si vorrebbe credere, tutti hanno il diritto e la capacità di pensare e di riflettere su ciò che riguarda il proprio territorio.
Piuttosto che replicare ai nostri articoli il primo cittadino dovrebbe darsi da fare per bloccare la nuova ondata migratoria che interessa il nostro paese e creare le opportunità perché le persone restino nel nostro territorio che, purtroppo, negli anni è stato depauperato di strutture e servizi fondamentali, anche e soprattutto per colpa di una politica che ha preferito, e che preferisce, pensare ai propri interessi piuttosto che agli interessi della città e dei cittadini.
Per cui sindaco non si affretti a rispondere alle nostre opinioni ma cerchi di risolvere i tanti problemi che attanagliano il nostro territorio e se dovesse farlo ci trovera’ dalla sua parte ma purtroppo ad oggi questo non è ancora accaduto per cui lavori al bene della comunita’ e magari apra il palazzetto dello sport per quell’evento che avrebbe voluto realizzare il 30 giugno scorso del quale oggi non c’è traccia.
Una menzione a parte merita chi campa di rendita anche nella comunicazione, riportando repliche a notizie apparse su altri organi di stampa calpestando, così una delle nozioni più importanti, chi senza arte né parte, requisiti e competenze, si erge a Docente della comunicazione, chi preferisce il copia incolla alle inchieste e agli approfondimenti, chi si è conquistato sul terreno il Premio della bufala del secolo scrivendo di morti a seguito della somministrazione di un determinato vaccino.

PUBBLICATO 19/07/2023  |  © Riproduzione Riservata

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