RELIGIONE Letto 1889

Cummari magara


Foto © Acri In Rete



Il tuo nome (Calabrese) non è eccessivamente negativo, viene dal glorioso Latino e include il verbo “fare”. Fare cosette negative, preferibilmente in luogo oscuro, ma la Magara non esclude le cosette buone. L’attività della Magara affonda le sue radici in tempi lontani. Un caso classico lo descrive Omero nell’Odissea. Ulisse e i suoi gloriosi guerrieri, vincitori a Troia, vagando nel Mediterraneo, approdano malconci alle falde del monte Circeo (Latina). A riparare alcuni danni si offre la Maga Circe. Dopo copioso ristoro la bella Circe si trasforma in Scrofa (Missuia) per favorire prolungata scialata. Per ristabilire l’ordine ci volle la maniera forte di Ulisse. I guerrieri, ritornati alla normalità dopo frenetiche ore, ripresero la navigazione. Signora Magara, sei la migliore Maga di Calabria e dintorni. Se ti sposti in Sicilia ti chiameranno “Animalare”, in Campania “Janara”, in Puglia “Zobia”, in Sardegna “Cogas”, in Veneto “Bela Putela”, in Friuli “Diassa”, in Liguria “Bàzura”. Ritorniamo in Calabria. Chi è la Magara? Una donna orgogliosa con grande conoscenza del mondo vegetale. Conosce bene le virtù terapeutiche delle erbe, delle piante, fiori, foglie, radici. Estraeva la goccia misteriosa del bene e del male e preparava le pozioni: riparava gli amori scadenti, la salute usurata, proteggeva l’orto dai parassiti. Boccette e boccettine riempivano la casa. La notte del plenilunio è tempo di fare le provviste. E’ notte, Cummari Magara, avvolta nel mantello nero, in mano 2 capaci panieri (uno per le foglie, l’altro per radici e tuberi) entra nel bosco, la luna gli è favorevole. Pieni i panieri, prima dell’alba, entra nel suo laboratorio non vista. Ora usciamo dalla Calabria per fare conoscenza col “popolo delle streghe” che causò una lunga “caccia” in tutta Europa (3 secoli 1300 – 1600). Accuse di maggiore rilievo: molte donne abbandonavano la fede e facevano alleanza col diavolo di sembianze animalesche (grande Caprone) con corna vistosi. La donna non è molto bella e giovane, è donna attempata con naso camuso e pelle spesso grinzosa, ha fatto alleanza con Satana e con lui si accoppia, inclusi accoppiamenti con altre bestie nella notte del “Sabba”. Si spalmavano nelle parti basse una crema ricavata dal bambino morto senza battesimo. La crema era urticane e rendeva le donne irrequiete e vogliose. L’orgetta la lascio alla vostra fantasia. Sabba e viaggio della comitiva. Il raduno si svolgeva nel bosco attorno a un grande noce. Il misterioso noce serviva da parcheggio alle streghe in arrivo, mezzi usati: sedute sul mattarello dei maccheroni, altre sedute sul manico della casalinga scopa, altre ancora sotto l’ombrello portato dal vento. Luogo preferito dalle streghe italiane: il famoso noce di Benevento, La tumultuosa nottata finiva dopo l’aurora con la danza circolare. Anche questa rimetto alla vostra fantasia. Tempi difficili per le streghe. Constatate le nefandezze delle “adoratrici di satana”, l’Inquisizione si fece carico di mettere ordine in tutta Europa (1350). Le nefandezze, oltre ai bestiali accoppiamenti, assassini di bambini, perdita totale della fede in Dio. L’Inquisizione fu feroce in Germania e Francia. La vittima più famosa di Francia fu Jeanne d’Arc: nata 1412 fu accusata di aver indossato abiti maschili durante la marcia vittoriosa dei soldati francesi. Per soldi fu consegnata agl’Inglesi da un certo Cauchon (porco) finì sul rogo nel 1431. Oggi riabilitata con lode dalla Chiesa, Grande eroina di Francia Anche in Italia i roghi furono molti, ma vi basti. La caccia alle streghe causò molte vittime innocenti. C’è chi parla di milioni (troppi) e chi riduce a 66.000 (pochi). Storicamente l’Inquisizione causò vittime innocenti e biasimevoli comportamenti, specialmente nel cercare il “marchio del diavolo” nel corpo della donna, le torture erano ripetute fino a quattro volte, seguiva la condanna al rogo. Il capitolo della caccia si chiuse verso la fine del 1600. Meglio se questo capitolo resta sepolto nella polvere. Cummari Magara, guadagnati pure la bottiglia di vino, le quattro uova, e l’insalata e qualche euro con le tue pozioni, non finirai sul rogo dopo impietose torture, ma inchinati al progresso della medicina ufficiale e non esagerare con le tue pozioni sanatutto.

PUBBLICATO 30/05/2022  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 1213  
Il paradosso. Aumenti delle tariffe per servizi inefficienti
Nell’ultima seduta del consiglio comunale, quella che ha preceduto il banchetto tra alcuni consiglieri comunali di maggioranza tra selfie, sorris ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1638  
Aumento delle bollette, ma senza acqua: la vergogna dell'amministrazione Capalbo
Il Sindaco Capalbo e la sua maggioranza continuano a dimostrare una totale incapacità nella gestione della città, lasciando i propri concittadini ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 806  
Carrello pieno, animo vuoto
Anche il borgo fra le montagne vive il periodo festivo con sporadiche luminarie e qualche albero a ricordare ai sopravvissuti abitanti del borgo ...
Leggi tutto

AUGURIO  |  LETTO 1419  
Gli auguri di Natale di don Davide
Quest'anno il messaggio augurale del Natale arriva dalle parole di don Davide Iuele, parroco di San Domenico, che spiega l'importanza della nasci ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 938  
Ah, il Natale!
Ah, il Natale! Quel magico momento dell’anno in cui l’umanità si ricorda - almeno per una settimana - di predicare amore, pace e solidarietà. Nat ...
Leggi tutto

ADV