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Covid19. Lo sfogo di una “positiva” asintomatica. Distrutta e disperata


Foto © Acri In Rete



L.S., 43 anni, di nazionalità albanese, molto conosciuta anche per la sua serietà ed affabilità.
E’ lei, in ordine di tempo, l’ultima “positiva” asintomatica al Covid 19.
La notizia, ripresa anche da noi di Acri in rete, è stata comunicata dal sindaco, sulla sua pagina facebook, ieri, lunedì, nella tarda mattinata.
La signora, sposata, con due figli, in città da quindici anni, ci ha contattato telefonicamente.
In lacrime e molto provata, ha voluto raccontarci come sono andate realmente le cose.
La telefonata dura un bel po’, spesso si ferma e piange.
Ciao Roberto, scusa se ti disturbo ma devi aiutarmi mi trovo catapultata in una situazione per la quale non ho nessuna colpa, sono disperata e sto male psicologicamente.
Lo scorso 19 agosto sono rientrata dall’Albania e, per come previsto, ho chiamato subito il mio medico di base che ha avvertito l’Asp, nessuno mi ha imposto di fare il tampone ma solo la quarantena terminata mercoledì 2 settembre.
Poi l’Asp mi ha contattato per riferirmi che da giovedì 3 potevo muovermi in libertà.
Mentre ero al lavoro, però, la stessa Asp mi ha richiamato e mi ha proposto di effettuare il tampone oggi, martedì 8, alle 15,30 presso l’ospedale.
Ho riferito della partenza di mio marito, fissata per venerdì 4, ed allora lo hanno fatto a domicilio a tutta la famiglia lo stesso giorno verso le 10.
Lunedì 7, purtroppo, l’amara scoperta che mi costringerà a stare a casa fino al 20 settembre.
Naturalmente in quei giorni in cui mi era stato detto che potevo uscire, sono andata al lavoro e sono stata a contatto con tante persone che ora sono costrette a fare la quarantena.
Io non ho nessuna colpa, ho contattato gli organi competenti per sapere come dovevo comportarmi.
Non mi va di essere considerata una che non ha rispettato le regole e che è andata in giro a contagiare le persone.
Ad Acri mi conoscono tutti, sono oramai un acrese di adozione, dopo quindici anni, la gente mi stima e mi rispetta, non sono un’irresponsabile, ringrazio chi mi sta stando vicino e chi mi sta dando parole di conforto ma, ripeto, quello che è accaduto non è colpa mia, sono disperata e distrutta e mi dispiace molto per quelle persone costrette alla quarantena.
Anche mio marito, positivo asintomatico, che si trova fuori Acri per lavoro, è costretto alla quarantena così come molti suoi colleghi.
Infine, vorrei sottolineare che agli altri miei connazionali, che hanno viaggiato con me sulla nave lo scorso 19 agosto e che hanno fatto la quarantena, il tampone sarà effettuato solo oggi pomeriggio
.”

PUBBLICATO 08/09/2020  |  © Riproduzione Riservata

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