Quello appena trascorso è stato un mese intenso dal punto di vista amministrativo.
Da un lato la questione parco eolico in Sila Greca, dall’altro le inefficienze ormai cronicizzate di un’amministrazione sempre più allo sfascio.
Sul tema Parchi eolici, non è una novità, il sindaco e la sua maggioranza (per la verità sempre silente poiché sul punto parla sempre e solo il capo), più passa tempo più tirano fuori la loro contraddittorietà ed incoerenza sulla linea da seguire.
Sulla questione siamo su fronti diametralmente opposti. All’assemblea organizzata dal presidio locale di Italia Nostra martedì scorso, dopo l’intervento del primo cittadino ho chiesto la parola per sottolineare le macroscopiche incongruenze tra le sue dichiarazioni e le intenzioni sulle azioni da intraprendere. Il sindaco, infatti, da un lato dice di voler proteggere il nostro territorio dalle multinazionali del vento, che sfruttano e violentano le risorse ambientali e paesaggistiche espropriando i terreni di incolumi cittadini, e dall’altro continua a lasciare loro le porte aperte nell’area di Serra Crista, secondo lui idonea ad ospitare un parco eolico.
Nel corso del mio intervento gli ho anche rammentato la questione del mini-eolico di Serra la Capra, che è in fase di realizzazione grazie anche all’attestazione del perfezionamento del titolo abilitativo rilasciata dal nostro ufficio Urbanistica che all’epoca (2021) non ha mosso alcuna osservazione in merito. Il Comune anziché sostenere l’azione dei ricorrenti, che stanno cercando di difendere caparbiamente le loro aziende da una pala eolica alta più di cento metri, un vero e proprio pugno nell’occhio in quel contesto, che pregiudicherebbe irrimediabilmente il frutto di un lavoro ultradecennale portato avanti con sacrificio e sudore, si è costituito in giudizio contro di loro. Gli ho anche ricordato, come faccio sistematicamente ogni volta che ne ho modo, che la eventuale realizzazione di questo impianto mini-eolico rappresenterebbe un pericoloso precedente per il nostro territorio, quindi l’ho invitato pubblicamente a ripristinare la delibera consiliare n. 43 del 2012 che vietava categoricamente qualsiasi tipo di impianto eolico anche in zona Serra Crista.
La questione parchi eolici non mi fa comunque dimenticare altri problemi altrettanto urgenti ed importanti per gli acresi.
È da circa due mesi che in diversi quartieri del paese ed in alcune contrade di La Mucone ai cittadini è inibito l’utilizzo dell’acqua per uso potabile e culinario, in verità ci sono molte persone che nemmeno la utilizzano per uso igienico-sanitario (fare una doccia, lavarsi i denti o le parti intime), e sono costretti ad utilizzare ingenti quantitativi di acqua comprata nei supermercati.
Sono più volte passato a prendere informazioni dagli uffici comunali preposti ma la risposta è sempre la stessa: “stiamo terminando i lavori di pulizia, di scarico e carico delle varie tratte di condotta dove le analisi in autocontrollo ad oggi dicono che i valori di batteri coliformi presenti non sono conformi”. Quindi l’acqua non risulta ancora potabile, rimane in vigore l’ordinanza del sindaco del 9 settembre scorso, nonostante sono trascorsi più di 15 giorni dalla conferenza stampa in cui annunciava che di lì a qualche giorno il problema si sarebbe risolto.
Non è così che si gestiscono le emergenze, perché questa è diventata una vera e propria emergenza idrica ed igienico-sanitaria !
Già lo avevo detto due anni fa, quando per un problema alla sorgente della V finestra mi vidi costretto a scrivere al Prefetto di Cosenza per sollecitare la risoluzione del problema. I cittadini vanno informati e supportati, specie le fasce di popolazione più deboli ed indifese.
Nessuna informativa ulteriore sullo stato dell’arte, nessun aiuto alle tante famiglie in difficoltà, quantomeno con l’approvvigionamento di acqua potabile con autobotti inviate dal comune. Cittadini lasciati nel più assoluto sconforto ed ormai rassegnati.
È vero, ci sono alcune condotte comunali che sono state realizzate quasi cento anni fa, ma è altrettanto vero che le operazioni di pulizia dei serbatoi sono sempre state regolarmente eseguite e non si sono mai registrati questi disservizi, non per così tanto tempo !
Un errore nelle operazioni di pulizia, qualche perdita nella condotta, un eccessivo quantitativo di cloro utilizzato durante la pulizia dei serbatoi … cosa ha causato e sta causando questo enorme ritardo nel ripristino dell’uso regolare di acqua potabile per i tanti cittadini che stanno pagando a caro prezzo il disservizio ?
È una questione di trasparenza e di corretta gestione amministrativa del problema, la città ha diritto di sapere ma soprattutto non può essere abbandonata al proprio destino in attesa che l’emergenza rientri.