Un atto dovuto e non una scelta politica sbagliata
La nostra costituzione tutela la libertà di espressione. In particolare l’articolo 21 stabilisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione ed a questo principio della Libertà di pensiero e espressione ci siamo sempre ispirati nella nostra vita privata e pubblica.
Riteniamo che oramai ogni limite della decenza sia stato superato e che ogni tentativo da noi posto in essere nella speranza di riportare il dibattito in un contesto di rispetto reciproco sia fallito. In uno stato di diritto quando un cittadino perbene ritiene di essere stato offeso dalle dichiarazioni rese da un altro cittadino si rivolge alla magistratura chiedendone l’intervento. Non ci risulta, infatti, che un individuo una volta eletto Sindaco, Consigliere Comunale o nominato Assessore perda di fatto la prerogativa di difendersi e debba subire ogni forma di ingiuria e offesa. In due anni di amministrazione a fronte di attestati di stima, fiducia e gradimento per le attività svolte abbiamo ricevuto eguali critiche e commenti negativi. Li abbiamo sempre accettati fornendo spiegazioni condivisibili o meno. Chi riveste funzioni pubbliche è perfettamente consapevole che questo ruolo presenta oneri e onori. Gli innovatori della politica, visto il richiamo fatto dal sig. Giacomo Lupinacci che si dichiara esponente di questo gruppo, sin dal mese successivo al nostro insediamento, avvenuto circa due anni fa, al pari di altre forze politiche hanno legittimamente esercitato il diritto di critica. Lungi da noi dallo sporgere querela nei confronti di alcuno per fatti e commenti che sia pur aspri travalicavano in alcuni casi, a nostro avviso, la sfera politica. Nel caso in questione, contrariamente a quanto inopinatamente affermato dal sig. Lupinacci che vorrebbe ricondurre una gravissima accusa, nell’alveo della legittima critica politica, cercando invano di far passare il sacrosanto diritto degli Amministratori di difendersi dalle false accuse come un atteggiamento antidemocratico ed intimidatorio. Difatti, il sig. Lupinacci testualmente scrive sui social, in seguito a un post pubblicato da un cittadino, “tranquillo Antonio Totò Fiore, con le mie doti da preveggente vi dico che tra poco arriveranno le minacce per cui, se non vi allineate , dall’Amministrazione arriveranno problemi. E’ la politica del ricatto che dobbiamo provare insieme a superare. Erano soli arrosti pre-elettorali….” Proterviamente lo stesso reitera le sue affermazioni in un successivo post in cui testualmente dichiara: “Antonio Totò Fiore la minaccia di non dare il palco, se non previo inserimento nella rassegna estiva è già arrivata” ed ancora in un altro post scrive: “…detto questo la politica non si fa con i ricatti si fa con il confronto, la discussione e il dialogo”. Domandiamo ai cittadini : questo è riconducibile alla legittima critica politica? Stiamo difendendo non il nostro operato di amministratori ma l’onesta e l’onorabilità di ciascuno di noi, che non consentiremo a nessuno di mettere in discussione e di infangare. Molti sono gli attestati di solidarietà espressi da numerosi cittadini, che accrescono in noi la consapevolezza che la BUONA Politica parte dal rispetto dei cittadini verso le istituzioni che negli anni si è, tuttavia, perso. Sarebbe stato un grave errore politico non aver esercitato il legittimo diritto - dovere di querela al fine di tutelare il buon nome di noi amministratori e dell’Ente comunale, in difetto ciascun cittadino avrebbe potuto pensare che, in tali affermazioni, ci fosse un fondo di verità. Si precisa che il legale incaricato, per come comunicato a mezzo pec, per la stesura della querela non percepirà compenso alcuno da parte dell’ente, compenso che verrà, invece, riconosciuto solo successivamente in caso di attività di indagine e di instaurazione del procedimento penale nel corso del quale l’assistenza legale è obbligatoria. Chi fra gli amministratori ha ricoperto in passato ruoli, il Sindaco in primis, pur esercitando il diritto di critica non ha mai proferito accuse di questo tenore nei confronti di chicchessia. Chi fa informazione avrebbe il dovere di approfondire le notizie prima di divulgarle, se effettivamente vogliamo noi tutti rivestire un ruolo nella crescita culturale e sociale della nostra comunità. |
PUBBLICATO 10/06/2019 | © Riproduzione Riservata
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