Ospedale. CGIL preoccupata per l'Ospedale
CGIL - RSU Acri
Sono promesse non mantenute quelle del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro.
Il primo cittadino, qualche mese fa, vantava l’attuazione dell’atto aziendale entro il 31 marzo 2018, quindi una nuova riorganizzazione dell’ospedale Sant’Angelo, che avrebbe consentito al comprensorio montano di tornare ad usufruire di servizi di qualità. Attuare l’atto aziendale vuol dire la riorganizzazione delle UU.OO. esistenti e di nuova attivazione, tra queste la lungodegenza (15 P.L.), l’ampliamento del servizio dialisi da 8 a 12 posti letto, l’attivazione dell’OBI con personale dedicato, espletare il concorso del primario di medicina, (sono anni, che il reparto di medicina generale è privo del primario) e quindi di quella figura indispensabile per assicurare un’accelerazione in termini di adeguamento ed efficienza dei servizi. Di tutto ciò solo proclami. Difronte all’attuale stato di stallo, di fondamentale importanza risulta quindi l’attuazione della delibera n. 1413 del 2 agosto2018, in tutte le sue parti, con particolare rilievo alla nomina di quelle figure apicali indispensabile al buon andamento dei reparti e servizi in seno al P.O. di Acri, senza le quali regna una situazione di confusione di ruoli e viene preclusa la possibilità di rilanciare in maniera efficace e programmatica tutte quelle attività che in un passato non molto lontano hanno fatto del Presidio una struttura efficiente ed apprezzata. I primari, il Direttore Sanitario e le altre figure dirigenziali hanno un ruolo determinante e “vitale” per ogni struttura sanitaria, fungendo da collegamento con i vertici aziendali, da coordinamento per le risorse umane e da volano per il consolidamento delle strutture e dei servizi già esistenti, oltre che per quelli che, ci si augura, saranno implementati e creati ex-novo. Così come avvenuto per la riconfigurazione del P.O. di Trebisacce, è di primaria importanza che anche ad Acri si provveda in tempi brevissimi alla nomina di una figura di coordinamento tra la Direzione Strategica e le strutture complesse sanitarie ed amministrative ( vedi testo integrale delibera 1413 del 2 agosto 2018); solo così si può evitare che l’ospedale, con la sua storia prestigiosa, venga convertito (e sminuito) in Casa della Salute e, chissà forse tra qualche anno, in Residenza per Anziani. Ciò avverrebbe qualora dovesse concretizzarsi il progetto di trasformazione, concepito dalla attuale amministrazione comunale, secondo il quale il poliambulatorio dovrebbe essere trasferito presso la struttura dell’ospedale stesso, decretandone, di fatto, la fine. In questi mesi, carissimo sindaco, prima dai palchi della campagna elettorale successivamente dallo scranno più alto di palazzo Sanseverino ed infine dalle conferenze stampa, lei ha lanciato al vento false promesse, ma si sa il vento è volubile quanto capriccioso e quelle stesse promesse son tornate indietro, inevase… Il 27 aprile è stata inaugurata la Risonanza Magnetica, avremmo preferito inaugurare un servizio diagnostico, completo di personale medico e tecnico, pronto a dare risposte in termini di esami. Come possiamo sperare nel funzionamento della TAC , della Risonanza Magnetica se sono bloccate le comuni indagini radiologiche per assenza totale di personale medico? Certo, parlare male della sanità o attribuire responsabilità è oggettivamente troppo facile, però non c’è politico che non parli di sanità, non c’è politico che non prometta e non c’è politico che sia talmente miope da non accorgersi che nella terra in cui è nato non sta nascendo nulla ed essa stessa diventa e diventerà sempre più arida per lui e per le prossime generazioni. La politica, dal canto suo, deve volare alto, deve garantire il benessere del cittadino, dare risposte concrete al territorio, tendere la mano senza pretendere una contropartita. La politica deve poter garantire al malato una specifica prestazione, un posto letto, una fila “umana” davanti agli ambulatori riducendo le liste di attesa. Questo è quanto ci piacerebbe che chi amministra iniziasse a pensare di risolvere; elaborare la nostra sanità sulle esigenze vere della gente, piuttosto che ideare sempre nuovi escamotage per nascondere i veri problemi. I cittadini sono STUFI di essere presi in giro e di doversi fare carico in prima persona della difesa della propria salute. C’è bisogno di risposte e non solo di annunci !!! Invitiamo alla mobilitazione tutte le forze istituzionali, politiche, sociali locali per bloccare questo ulteriore tentativo di ridimensionamento dell’ospedale. CGIL funzione pubblica RSU Sanità Acri |
PUBBLICATO 25/09/2018
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