Nel mese di febbraio la compagnia L'Occhio del Ciclone Theater ha presentato "Il Malato Immaginario" di Moliere, uno dei suoi testi più divertenti tenutosi presso il Granteatrino Casa di Pulcinella a Bari.
L'alone epistemologico che ruota intorno alla parola "immaginario" raccoglie in questa prosa l'accezione del suo tempo, che tradotto nel linguaggio del nostro tempo significa "pazzo" o "delirante".
E Gianfranco Groccia, regista e scenografo, di cui orgogliosamente possiamo riconoscere i natali nel nostro paese, esalta appieno le significanze che abitano le sommerse identitari dei personaggi che occupano la scena.
Si sposta coraggiosamente e sapientemente dalla trama , enfatizzando le battute ed il ruolo dei personaggi, mantenendo però fede al messaggio.
Un cast di attori di altissimo livello: uno strepitoso Lino De Venuto (Argante), capace di cogliere la fragilità emotiva del personaggio, ma nello stesso tempo contattare la maschera che l'ipocondriaco Argante utilizza per ottenere i suoi scopi. Ancora una fresca, scattante e determinata Antonella Ranieri nei panni di Tonietta e straordinaria la coppia Enrico Milanesi e Giambattista De Luca nei panni di Tommaso Diaforius.
Le emozioni si susseguono una dietro l'altra, l'attenzione rimane vigile, la regia di Gianfranco Groccia riesce a mettere il pubblico in una condizione di attesa dello sviluppo dell'azione, nonostante si conosca bene la trama e quindi l'epilogo degli eventi. Le mani di un pubblico affamato di emozioni ne sono la prova ed inesorabilmente gli applausi terminano in una standing ovation.
La grande innovazione in questa opera, sta proprio in questo, niente risulta scontato nella sequenza delle scene, ma nel contempo la matrice del messaggio rimane intatta. Il personaggio viene fedelmente riportato ma come prodotto nuovo, risultato di una fusione identitaria, quello che crea Moliere e quello dell'artista.
Il Malato Immaginario contiene una satira nei confronti della medicina e nel contempo, in filigrana, un'amara riflessione sulla natura dell'uomo e le sue illusioni: dietro il lato grottesco della vicenda, si nasconde una seconda lettura che lascia intuire la presenza di una inquietudine moderna, la presenza di caratteri teatrali che sfiorano il tragico con il ghigno divertito di maschere comiche.
La proposta dell'Associazione Culturale L'Occhio del Ciclone Theater accoglie a piene mani la teatralità del testo e occhieggiando la commedia dell'arte, traspone le vicende ai "giorni nostri", agli anni 1970. In fondo, di qui l'attualità del testo, i comportamenti di Argante sono apertamente contemporanei e la sua vulnerabilità ai tranelli-raggiri-imbrogli degli esperti-dottori-imbonitori, è senza dubbio una caratteristica della nostra società nella quale abbondano millantatori e maghi, e dove i rimedi sono spesso peggiori dei mali.
Le serate delle rappresentazioni hanno registrato il tutto esaurito ed i commenti del pubblico a fine spettacolo sono stati di grande soddisfazione e plauso.
Davvero un grande successo, ma d'altronde non è stata la prima volta che Groccia ha avuto questa risposta dal pubblico e dalla critica, cavalca l'onda del successo oramai da anni e riesce a distinguersi nel panorama artistico proprio per la sua capacità di dare originalità e contemporaneità, miscelando sapientemente un antico che purtroppo a tutt'oggi risulta cosi tanto attuale.
Il cast è qui di seguito elencato: Lino De Venuto, Giambattista De Luca, Maurizio De Vivo, Ornella Legrottaglie, Enrico Milanesi, Antonella Ranieri, Cristiana Ruggieri, Michele Scarafil , Anna Volpicella. Adattamento Gianfranco Groccia e Giambattista de Luca. Regia e scene Gianfranco Groccia.