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Rifiuti pericolosi nei cumuli di spazzatura dell'emergenza acrese. L'ASP "quelli urbani non sono nocivi, se invece si tratta di pericolosi e' un'altra storia"

Foto © Acri In Rete
Giulia Zanfino
Nel cumulo di rifiuti c'erano televisori, carcasse di animali, rifiuti ingombranti vari e altri rifiuti pericolosi. Era il 2014 e il paese era nel pieno di un'emergenza senza precedenti.
La Provincia di Cosenza ha denunciato per mesi la crisi ambientale e i rischi alla salute connessi ai fatti, facendo una rubrica quotidiana, con tanto di foto-notizia giornaliera. Le decine di immagini pubblicate, mai smentite dall'Amministrazione, dall'ASP e tantomeno dall'ARPACAL, documentano la presenza di cumuli surreali. Con in mezzo spazzatura di tutti i tipi.
Dai rifiuti urbani a quelli pericolosi. Che bastano a certificare il rischio, più volte denunciato con diligenza e coraggio dall'ASP di Acri. Sul territorio c'era il dottor Gencarelli che, nella relazione di sopralluogo, a più riprese, ha affermato che la situazione di rischio per la salute pubblica era grave.  
Chi invece non c'era era la dirigenza Cosentina, che si ostina a negare l'evidenza del rischio corso ad Acri. Di cui, probabilmente, la popolazione pagherà il prezzo, tra anni ed anni. "Il tasso di pericolosità dei rifiuti urbani è minimo.  Se invece può dimostrare che ci fossero rifiuti pericolosi, la cosa cambia" afferma il dottor Pierfrancesco Rocca, dirigente dell'ASP di Cosenza che, gentilmente, ci concede un'altra battuta sulla spinosa questione sul valore delle relazioni rilasciate dall'ASP di Acri, sull'emergenza rifiuti. "Noi partiamo da dati di fatto, non da illazioni", continua il dottore quando gli chiediamo come si fa a certificare l'inesistenza del rischio. Del resto il dottor Rocca non era sul territorio ed, evidentemente, non può sapere qual era la situazione acrese.
"Le ripeto, i rifiuti urbani non sono pericolosi e non mi risulta ci siano state epidemie. Pertanto il rischio non c'è stato. Del resto" continua "c'è differenza tra rischio e pericolo. Vada a vedere quale". Andiamo a vedere la differenza.
Sull'autorevole enciclopedia Treccani per rischio s'intende: "Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili".Il pericolo, invece, viene definito: "circostanza o complesso di circostanze da cui si teme che possa derivare grave danno".
Trova la differenza. E la logica. Ieri sera, intanto, si è svolta la riunione del comitato contro le bollette dei rifiuti. In arrivo un'imponente mobilitazione.

PUBBLICATO 17/02/2015





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