COMUNICATO STAMPA Letto 4049  |    Stampa articolo

Sindaco: non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire!

Foto © Acri In Rete
Libera Associazione Cittadina Acrese
Oltre Cinquemila persone in piazza (in due distinte manifestazioni) non sono bastate al primo cittadino di Acri, Nicola Tenuta, per conoscere i suoi cittadini. Non sono bastate e crediamo che non basteranno. Come non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, allo stesso modo il nostro Tenuta si arrovella il capo nel cercare di capire chi non ha nessunissima intenzione di conoscere. O quale statuto abbiamo o dovremmo avere per conservare la dignità di cittadini.
Pseudo associazione”, ha detto durante il Consiglio comunale del 26 ottobre scorso. “Che io ancora non ho lo statuto.” Tralasciamo la provvisorietà dell’italiano parlato dal Sindaco e umilmente cerchiamo, insieme a lui, di capire cosa abbia voluto dichiarare con le sue sibilline argomentazioni: “Gli immobili, qui in realtà si confondono. Questa pseudo associazione che io ancora non ho lo statuto. Ma cercheremo di averlo, di reperirlo in questi giorni, confonde in realtà l’oggetto, cioè il numero degli immobili soggetti a TARI o TARES con il numero degli abitanti. Una confusione proprio marginale. (Rumori in sottofondo) Sì, sì, sì. (Rumori in sottofondo) No, no, no. Io, io, io, stavo solo dicendo che qua c’è una grande confusione. Perseguiremo altre vie per evitare che si continui su queste confusioni. Non solo quelle politiche le risposte che dobbiamo dare, ma anche altre.”
Noi, cittadini liberi di Acri, siamo stati fin troppo chiari. È lui che deve far chiarezza prima a se stesso. E poi ai suoi più prossimi interlocutori: i consiglieri di maggioranza e poi di opposizione.
Se vuole conoscere il nostro Statuto lo informiamo che il nostro Statuto è la strada. È scritto sui marciapiedi e nelle piazze. Si alimenta con l’inchiostro dei diritti. E si pronuncia LEGALITA’
C’è confusione! Eccome se c’è! Ribadiamo la favola del sordo e aggiungiamo anche quella della volpe di Esopo. Che quando non arriva all’uva non ha il coraggio di ammetterlo e dice che è acerba.

PUBBLICATO 02/12/2015





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