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Codacons, legambiente e m5s rispondono all'asp. Emergenza e' certificata dalle dichiarazioni di mancata raccolta

Foto © Acri In Rete
Giulia Zanfino
Questione di punti di vista. Diametralmente opposti. A rispondere alle dichiarazioni dell'ASP sulla mancanza di certificazione dei rischi alla salute pubblica contenuta nella "relazione di sopralluogo" del dipartimento Igiene Pubblica e Medicina Preventiva di Acri sono in molti. Se quelle dichiarazioni provassero i rischi alla salute, i cittadini avrebbero diritto all'abbattimento delle tasse sui rifiuti dell'80%.
Il Codacons Calabria sostiene: "Il  disservizio, peraltro notorio, risulta cristallizzato nella documentazione. Pertanto i cittadini vengono chiamati a pagare per un servizio che nessuno ha svolto. Non è tollerabile addebitare i costi di una gestione della raccolta dei rifiuti inefficiente e fonte di danni e preoccupazioni per la popolazione. I cittadini hanno diritto a chiedere un provvedimento in autotutela che, alla luce del regolamento comunale, riduca la richiesta nei loro confronti. Richiesta da indirizzare anche al Prefetto, al fine di verificare il rispetto del regolamento comunale".
Francesco Falcone, responsabile di Legambiente Calabria afferma che "l' ammissione di omessa raccolta dei rifiuti basta in sé a documentare i rischi epidemiologici corsi dalla popolazione".
E Massimo Belsito, rappresentante acrese del M5S di Acri sottolinea: "A settembre abbiamo fatto un'interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell'Economia, ponendo proprio questa problematica. L'Amministrazione mente spudoratamente. E l'ASP non può parlare di rischio inesistente laddove il rischio è stato attestato in un'interrogazione parlamentare alla quale non ha fatto seguito nessuna risposta sul territorio. L'Amministrazione, l'ASP e l'Arpacal non hanno fatto una piega".
E termina: "Abbiamo raccolto 700 firme tra la popolazione chiedendo un consiglio comunale aperto proprio per parlare dell'emergenza rifiuti e chiedere l'abbattimento delle tariffe. Ci è stato negato!".
Come mai negare ai cittadini, nel bel mezzo dell'emergenza rifiuti, la possibilità di confrontarsi su un tema così delicato, è la domanda che bisognerà porre alle istituzioni. Del resto all'epoca si era nel pieno dell'emergenza rifiuti. Un confronto avrebbe forse spinto i cittadini ad attivare i canali giusti per ottenere un abbattimento che oggi è più difficoltoso da ottenere?
"A pensar male si fa peccato, ma certe volte ci si azzecca..."





PUBBLICATO 13/02/2015





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