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E la storia si ripete...

Foto © Acri In Rete
Italo Mangano
Alla luce di quanto successo nell’ultimo consiglio comunale voglio esprimere, in qualita’ di ex assessore all’urbanistica, il mio fermo disappunto sulla scelta operata dalla maggioranza consiliare, più il PD, nel rinunciare alla realizzazione della centrale a biomassa in localita’ chianette. La storia si ripete. Qualcuno direbbe: corsi e ricorsi storici.
Sembra che acri subisca una sorta di maledizione su qualunque opera che generi sviluppo si voglia realizzare.
La nostra citta’ di opportunita’ di crescita e sviluppo ne ha avute tante ma , come dicevo, per una sorta di maledizione si e’ sempre preferito lo status quo, o peggio l’immobilismo, o ancora peggio si e’ preferito scientemente tenere acri fuori dalle logiche economiche virtuose e relegarla in una sorta di isolamento sociale, culturale, economico, geografico.
Voglio solo ricordare la rinuncia da parte delle allora amministrazioni comunali tutte di sinistra della strada a scorrimento veloce per cosenza; voglio ancora ricordare la rinuncia alla realizzazione sul nostro territorio di un super carcere che poi, chi piu’ lungimirante dei nostri politici di allora, ha dirottato e realizzato a Castrovillari. La realizzazione di un super carcere avrebbe portato ad acri ingenti risorse economiche, avrebbe creato lavoro e con l’indotto la citta’ avrebbe goduto di un ritorno in termini di occupazione e sviluppo non indifferente, non solo, avrebbe preservato strutture pubbliche esistenti quale ospedale, tribunale, guardia di finanza eccc. A cui si sarebbero aggiunti una compagnia di carabinieri, polizia strade, vigili del fuoco e numerosi agenti della polizia penitenziaria avrebbero soggiornato ad acri con le loro famiglie.
Potrei continuare con la chiusura del salumificio, con il palazzetto dello sport ma questa oramai e’ storia.
preferisco fermare l’attenzione sull’ultimo episodio che riguarda la centrale a biomasse che gli attuali amministratori, perfettamente in linea con il passato, hanno deciso di non realizzare.
Le motivazioni e preoccupazioni addotte sono uguali a quelle paventate negli anni passati. Cioe’: arriva la delinquenza, la mafia e forse anche diabolik.
Mi sarei aspettato sinceramente un approccio al problema piu’ serio e articolato e non la laconica giustificazione ascoltata attraverso la radio durante i lavori del consiglio.
Avrei anche compreso un dibattito sull’utilita’ della centrale, sull’eventuale impatto ambientale, sulla ricaduta occupazionale ed economica. Nulla di tutto cio’.
Leggo con interesse sui mezzi di informazione opinioni diverse sulle centrali a biomassa, ognuna legittima ma altrettanto opinabile, per cui mi sarei ancora aspettato un dibattito accompagnato da disquisizioni squisitamente tecniche circa le problematiche che potrebbero sorgere con la realizzazione della centrale.
Personalmente e quale ex amministratore ritengo che la realizzazione di una centrale a biomasse sul territorio di acri avrebbe avuto ricadute positive in diversi settori, da quello occupazionale a quello energetico, a quello economico senza avere, di contro, ripercussioni negative dal punto di vista ambientale. Ho avuto modo di approfondire l’argomento e non posso non condividere le affermazioni di chi dice che “trarre energia dalle biomasse consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane, produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio. Una fonte di energia pulita su cui l'ue ha deciso di investire al pari dell'eolico”.
"i biocombustibili sono un'energia pulita a tutti gli effetti. Liberano nell'ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione ed una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili".
Si poteva e si doveva, a mio avviso, approfondire la questione e non rinunciare a priori ad una possibile fonte di sviluppo.

PUBBLICATO 29/01/2014





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