Accostandomi alla finestra vedo scorrere velocemente immagini, cerco di mettere a fuoco, ma tutto è sfuggente. Mi domando cosa stia accadendo! Perché tanto trambusto! Pensieroso mi arretro con passo incerto, ma con l’intenzione certa di volermi sedere nel mio giardino d’inverno. Comincio pian piano a percepire immagini nitide, fatte di frasi e parole forti, colorite come: “Adesso basta!!!”, “Errare è umano perseverare è diabolico”, “Vergogna”. Dalle espressioni inizio a percepire una cornice, ma non riesco a scorgerne il dipinto. Mi chiedo se esso sia stato trafugato oppure sia questa l’opera. Per le strade mi si presentano davanti agli occhi cumuli colorati di sacchi della spazzatura.
La mia mente viene velocemente stimolata da questa visione scenografica e si domanda se paradossalmente rappresenta quel qualcosa che si è accumulato nel tempo. Poi, passeggiare di sera e trovare un quartiere al buio lo trovo suggestivo, forse perché non amo l’illuminazione piena. Trovare un buio contestualizzato mi accende il pensiero, stimolandomi a coglierne sfumature infinite.
Tra queste vi è una domanda che mi pongo spesso: è più giovane un vecchio che pensa giovane o un giovane che pensa vecchio? Ognuno di noi viene da una storia, Acri è una cittadina che ancora permette di ricordarci chi siamo! Ma non saprei rispondere se questa è una buona cosa. Mi domando se per raggiungere una meta, salire le scale o prendere l’ascensore sia la stessa cosa, sicuramente entrambe le scelte contengono un rischio. Ricordo di quando eravamo ragazzini e ci si preparava a quello che poi saremmo diventati. Oggi penso se le misure siano idonee a preparare i ragazzini che poi diventeranno. Oppure se sia meglio essere un cane sciolto o un cane legato?
Di certo è, che il corpo è il nostro giardino e la mente è il nostro giardiniere, siamo noi che decidiamo cosa piantare, se idee o lattuga. Tra l’altro non saprei dire se di questi tempi la lattuga sia tanto commestibile. Amo la musica, trovo in essa un’ottima compagna. Vedo gente suonare la sua musica, chi invece si appresta a dirigere un’orchestra e chi fa parte di un’orchestra, anzi di più orchestre.
Non trovo scandaloso se si predilige la musica del ‘900 rispetto a quella del ‘700, o magari, a quella dell’800; l’importante è fornire un’esecuzione accettabile al palato uditivo che di questi tempi è poco allenato. A questo punto altre domande mi si pongono all’orizzonte, faccio fatica a mandarle via, neanche un caffè riesce a distrarmi, avrei di sicuro dovuto prendere una tisana. Per esempio un micro cambiamento può generare un macro cambiamento?
Questa risposta la voglio cercare su un libro di scienze! Ma se per caso la trovasse qualcun di voi prima di me siate generosi di condividerla!!!