Si parla di ordine pubblico ma senza le forze dell'ordine, i cittadini, i commercianti e gli imprenditori mentre la politica litiga
Roberto Saporito
Si parla di ordine pubblico e sicurezza sul territorio, ed i consiglieri comunali cosa fanno? Litigano tra loro e si lanciano invettive e accuse. Più di un consigliere esce fuori tema, con i soliti interventi inopportuni, banali e provocatori, facendo scadere di molto il dibattito e non aiutando la discussione ma, anzi, offrendo uno spettacolo indegno.
Piuttosto che fare quadrato attorno alla questione, e come vorrebbe la logica remare tutti dalla stessa parte per il bene della città e per difendere la stessa da attacchi speculatori, qualche consigliere pensa, invece, a sollevare dubbi e inutili polveroni facendo passare Acri come una città ad alto rischio mafioso ed alcuni cittadini come veri e propri delinquenti. Un ordine del giorno chiesto dal Pd ed in particolare dal capogruppo Pino Capalbo e giunto in aula dopo i numerosi episodi che si sono registrati prima di Natale. Rapine ai danni di negozi e di abitazioni, scippi e tentativi di stupri, hanno messo a repentaglio la sicurezza degli acresi e messo in discussione il titolo di isola felice che si era conquistata la città. Di recente, invece, altri fenomeni legati a usura, tangenti e addirittura ad intrecci mafia-politica, tutti, però, da appurare, hanno creato non poche preoccupazioni tra la cittadinanza. Ma il punto all’ordine del giorno è stato necessario anche perché da qualche mese la città ha perso uffici importanti come la Guardia di Finanza e la sezione distaccata del Tribunale mentre rischia di chiudere anche l’ufficio del Giudice di Pace ed, inoltre, sia i Carabinieri che la Polizia Municipale soffrono della mancanza di risorse umane. Alla fine è stato proposto un ordine del giorno, su indicazione del consigliere Capalbo (Pd), nel quale il consiglio comunale intero esprime preoccupazione per i continui fenomeni criminali, condanna tali gesti, esprime vicinanza e solidarietà alle vittime di tale episodi e chiede un lavoro sempre più sinergico con le forze dell’ordine. Gravi le accuse della maggioranza: “chi ha governato in passato ha lasciato i cittadini soli e non si è preoccupato della sicurezza del territorio e neanche la Fondazione Padula si è impegnata, attraverso le tante iniziative fatte, di divulgare la cultura della legalità.” Per il sindaco Tenuta è necessaria l’installazione di un sistema di video sorveglianza e chiede una più stretta collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine. Un ordine del giorno discusso senza, però, i veri “protagonisti”, della questione ovvero forze dell’ordine, cittadini, commercianti, imprenditori, studenti che avrebbero potuto dare un prezioso contributo visto che sono i soggetti coinvolti direttamente. La sala del consiglio comunale era sconsolatamente vuota. Il problema, quindi, è stato sopravalutato o è stato già risolto? C’è di più. Si è notata ancora una volta l’assenza di pubblico e ciò rappresenta un dato altrettanto preoccupante perché sta a significare il disinteresse che la città mostra alle tematiche politiche ed amministrative portate avanti da un classe dirigente che, evidentemente, non crea né entusiasmo né fiducia né credibilità. Del resto era una situazione prevedibile visto che vi sono amministratori che, invece di pensare a risolvere i problemi, trascorrono il tempo a lanciare, attraverso la Rete, insulti e offese gravi, senza valide giustificazioni, trascinando il dibattito politico come in un’arena o come in una resa dei conti, come mai avvenuto in passato. Sono quelli amministratori che che occupano ruoli politici perché scelti (e non eletti), posti di lavoro per aver adulato e leccato il Lato B per anni ed anni a dirigenti e politici di turno e per aver fatto le loro fortune economiche e politiche (raccogliendo voti) attraverso l’utilizzo squallido di familiari o peggio grazie a pratiche clientelari con persone in difficoltà come anziani, pensionati e disabili. Di solito, questi soggetti, immorali, in politica non fanno una lunga strada e siamo certi che di loro non resterà traccia. Al momento, purtroppo, sebbene professionisti, contribuiscono non poco a destabilizzare un ambiente sano ed a avvelenare un clima che fino a qualche mese fa era abbastanza sereno. Ed allora faccio mia una bella frase dell’ex vescovo di Locri, Mons. Bregantini: “la Calabria è benedetta dalla natura ma è maledetta dagli uomini.” |
PUBBLICATO 26/01/2014
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