Scrivo questo articolo in risposta alla conferenza stampa dell'assessore alla Cultura e professoressa Paola Capalbo. Alla fine del suo intervento, l'assessore ha parlato di sensazioni, in particolare di noia. Ecco, io voglio parlare delle sensazioni che ho provato durante la manifestazione del Premio Padula e delle sensazioni che ho provato nel leggere le affermazioni della signora Capalbo: durante il premio Padula ho provato felicità, ammirazione, curiosità e altre sensazioni così positive e belle che neanche riesco a descrivere con le parole, durante la lettura delle affermazioni dell'assessore Capalbo ho provato invece indignazione, delusione, incredulità.
Scusate comunque, sono stato maleducato, intanto devo presentarmi, mi chiamo Giovanni Amarella, ho 16 anni e ho cominciato da un po' a sentire il bisogno di conoscere, conoscere nuovi scenari, nuovi mondi, nuove culture, nuove idee. Sabato scorso, spinto da tutto ciò ', sono andato al Premio Padula.
Ora, magari questa è la sensazione di un 16enne facile da conquistare e un po' sognatore, ma quando ho sentito le parole di Tahar Ben Jelloun, di Lidia Ravera, di Riccardo Iacona, di Manuel De Sica, di Pupi Avati e di Rocco Papaleo, al contrario di quel che afferma il nostro assessore, il mio cuore ha vibrato, ed ha vibrato fino a esplodere dall'emozione.
Cosa avremmo potuto desiderare di meglio? In conclusione, da studente e cittadino di Acri mi sento in dovere di ringraziare la fondazione Padula che ha dato a tutti noi la possibilità di passare dei giorni semplicemente incredibili e tutt'altro che noiosi