Pronti a sfondare le porte del Palazzo
Corriere della Calabria
Forse per la politica è una giornata normale, un consiglio regionale come un altro. Per 5.200 calabresi, però, non è così. I lavoratori lsu-lpu aspettano da 17 anni una stabilizzazione che non arriva. Sperano che l'incubo del precariato a vita finisca e contano sulle decisioni di Palazzo Campanella, dopo anni di promesse a vuoto. Sono arrivati di buon mattino a Reggio Calabria e si sono piazzati lì, davanti al Palazzo, per portare il loro monito pacifico ma deciso ai partiti riuniti nell'assemblea. I sindacati si aspettano almeno duemila presenze, “scortate” da molti sindaci, per i quali i lavoratori sono diventati ormai indispensabili. Parecchi Comuni lavorerebbero a scartamento ridotto senza l'ausilio degli lsu-lpu.
La confusione e la concitazione dei primi momenti hanno già provocato, forse per una lussazione della caviglia, a causa di una caduta, il ricorso al Pronto soccorso degli Ospedali riuniti di Antonio Cimino, segretario regionale Nidil-Cgil Calabria. SINDACATI A COLLOQUIO NEL PALAZZO I segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Michele Gravano, Paolo Tramonti e Roberto Castagna, e dell'Ugl, Antonio Franco, avranno un incontro, dopo le 13, con il presidente della giunta Giuseppe Scopelliti, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, l'assessore regionale al lavoro Nazareno Salerno e con la Commissione "Bilancio" di Palazzo Campanella. La presenza degli Lsu-Lpu davanti a Palazzo Campanella condizionerà i lavori del consiglio regionaleil cui inizio è fissato per le 12. Le problematiche attinenti i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità sono al secondo punto dell'ordine del giorno dei lavori. LE PROPOSTE IN CAMPO Tra le proposte in campo, accanto al 'tavolo nazionale' chiesto dal Presidente Scopelliti, c'è una proposta Pd di prepensionamento degli over 60. Servirebbero però circa 40 milioni di euro, che si aggiungerebbero ai 23 milioni necessari per consentire il pagamento delle mensilità arretrate, e 40 milioni, per la restante parte dell'anno. «PRONTI A SFONDARE LE PORTE» I lavoratori sono esasperati ed hanno minacciato che, in caso di risposte negative o poco soddisfacenti, «sfonderanno le porte di Palazzo Campanella». L'ingresso dell'edificio è blindato da un fitto cordone di carabinieri e poliziotti, assieme a personale in borghese della Digos della Questura di Reggio Calabria, di agenti della Polizia provinciale e della Polizia municipale. Alcuni amministratori stati ricevuti all'interno del Palazzo con la promessa di un incontro con l'assessore al Lavoro Salerno. A fianco all'impegno di spesa si chiede una maggiore incisività al tavolo romano che tratta la questione dei precari. L'obiettivo finale è infatti quello della stabilizzazione, che va di pari passo con l'eventuale prepensionamento di tutti i lavoratori che sono ormai giunti sulla soglia dell'età pensionabili. Nell'immediato, però, i lavoratori chiedono anche la copertura finanziaria delle competenze già maturate, di agosto e settembre, e per i restanti mesi del 2013. Le manifestazioni di protesta di questi precari a vita (lo sono da oltre 17 anni) sono scoppiate nei giorni scorsi, quando si è sparsa la notizia che la Regione non solo non sembra in grado di programmare la più volte richiesta stabilizzazione, ma addirittura sembra mettere in discussione il rinnovo della convenzione per il prossimo anno. Dopo una giornata di blocchi (autostradale a Cosenza, dei treni a Reggio Calabria), la protesta si è “riaggiornata”. E oggi è arrivata davanti alla sede in cui si deciderà parte del futuro di questi lavoratori. Con propositi fermi. Dall'Unione sindacale di base spiegano che «oggi non si tornerà indietro senza avere i risultati richiesti». Quella del Consiglio sarà una lunga giornata “normale”. fonte "Corriere della Calabria" |
PUBBLICATO 12/11/2013
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