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Trematerra via da Bruxelles

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
La questione della incompatibilità tra le cariche di sindaco e di europarlamentare di Gino Trematerra in queste ultime settimane è sembrata molto simile al percorso dei fiumi carsici. Di tanto in tanto è affiorata, male cose più importanti evidentemente erano sotto traccia. Così, mentre ci si è occupati di capire quando il sindaco avrebbe rassegnato le dimissioni o sarebbe stato dichiarato decaduto, il ricorso, presentato direttamente alla Corte d’Appello di Roma, percorreva tranquillamente e silenziosamente il suo iter. Il ricorso, in questione, presentato da due cittadini elettori, come vuole la legge, e seguito dagli avvocati Ottone Martelli e Filomena Calabrese, verteva sui tempi entro cui Trematerra avrebbe dovuto scegliere tra la carica di sindaco e quella di europarlamentare. Secondo questa tesi, sarebbe stata fatta oltre certi limiti, quindi decadrebbe non già da quella di sindaco, ma da quella di rappresentante del parlamento europeo.
Il ricorso dovrà essere discusso il prossimo 29 febbraio. La notizia è che il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma ha accolto le tesi degli avvocati Martelli e Calabrese. «Il ricorso avanzato da Pettinato Pietro e Ferraro Angelo – si legge nell’atto del Procuratore del 14 gennaio scorso – è fondato sulla lettera della legge che stabilisce l’incompatibilità fra la carica di sindaco di un Comune con più di 15 mila abitanti e quella di Deputato al Parlamento Europeo. Nel caso di specie – prosegue il testo -, il Comune di Acri supera il numero di abitanti stabilito per l’incompatibilità”, d’altro canto “il precetto legislativo è fondato su una considerazione di merito del tutto convincente”.
Per il Procuratore, “le cure amministrative e politiche che il primo cittadino di un Comune con cospicuo numero di abitanti rendono assai difficoltoso l’eser - cizio delle funzioni di parlamentare europeo. Per cui, è indubbiamente necessario risiedere per più giorni al mese a Bruxelles”. Quindi, il ricorso “allo stato, deve essere dunque accolto, con la conseguente dichiarazione di incompatibilità fra le funzioni di sindaco di Acri e parlamentare europeo per Trematerra Gino, salve ulteriori richieste dopo aver letto le controdeduzioni di quest’ultimo”. Secondo le tesi degli avvocati Martelli e Calabrese, accolte dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, , “l'Ufficio elettorale nazionale per il Parlamento Europeo della Corte Suprema di Cassazione, in data 17 febbraio 2011, ha proclamato membro del predetto Parlamento Europeo l'On. Gino Trematerra. Tale proclamazione è stata pubblicata in data 23.02.2011, sul n. 40 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”.
Secondo i ricorrenti, “l’efficacia della proclamazione è stata di fatto differita alla data dell’01 dicembre 2011, a causa della ritardata ratifica da parte di tutti gli stati aderenti all'Unione Europea del protocollo attuativo del Trattato di Lisbona. Infatti lo strumento di ratifica del Trattato europeo, con il quale è stato modificato il numero complessivo dei parlamentari comunitari, portati da 736 a 750, più il presidente, è stato depositato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana, governo presso il quale sono conservati tali Trattati, in data 23.11.2011.Il protocollo firmato da tutti e 27 i Paesi europei è entrato in vigore in data 1 dicembre 2011”, quindi “da tale data il sindaco Gino Trematerra è stato insediato quale deputato del Parlamento Europeo”.
In sostanza, Trematerra, secondo ricorso ed esposto, avrebbe dovuto rimuovere la condizione di incompatibilità, secondo le norme vigenti, entro trenta giorni dal suo insediamento, cioè dal primo dicembre scorso. Non avendolo fatto, per una questione cronologica, sarebbe decaduto dalla carica di europarlamentare”.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 3-2-2012.

PUBBLICATO 04/02/2012

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