Hanno destato molta perplessità e incredulità, le affermazioni di Anna Codognola, consigliere comunale del comune di Garda, apparse sul noto sito web Affari Italiani. L’intera comunità acrese è rimasta basita così come gli esponenti dell’amministrazione comunale. Il sindaco ed europarlamentare, Gino Trematerra, promette di vederci chiaro chiedendo un incontro immediato al primo cittadino di Garda. Nei giorni scorsi, la Codognola, aveva sollevato il caso dei tanti appalti di lavori pubblici, vinti da ditte del Sud, esprimendo preoccupazione circa il probabile incunearsi della malavita e della ‘ndrangheta in particolare. Il comune di Garda la rassicura e le dice che tutti i documenti delle ditte vincitrici degli appalti sono a posto, comprese le certificazioni anti mafia. La Codognola, però, insiste e afferma, tra l’altro, “che un intero paese della provincia di Cosenza, Acri, sta per trasferirsi sul lago di Garda e non certo per turismo.”
Affermazioni gravi e pesanti che hanno indignato il sindaco Gino Trematerra che ribatte: “la signora Codognola non sa che numerosi miei concittadini si recano in quelle zone da oltre venti anni e non solo per vacanza. Vi lavorano migliaia di acresi, per lo più ristoratori, camerieri ed operai ma anche piccoli imprenditori, che nel corso degli anni, come gli stessi residenti possono confermare, si sono guadagnati, attraverso la professionalità ed il rispetto, la stima e la fiducia degli abitanti di una zona che i miei concittadini hanno contribuito a svilupparsi socialmente ed economicamente. La città di Acri è uno dei pochi centri che si distingue per l’assenza di micro criminalità e fenomeni legati alla ‘ndragheta tanto è vero che solo sei carabinieri sono in grado di tenere sotto controllo un territorio che comprende circa 25.000 abitanti e si estende su ben 200 kmq. Una città pulita, Acri, i cui cittadini sono noti per onestà e senso del dovere, che hanno sempre lavorato per migliorare il proprio benessere e quello della zona di Garda. Nel corso della storia, mai un’amministrazione comunale di Acri è stata coinvolta in episodi di malaffare o ritenuta collusa con ambienti mafiosi. Personalmente mi sono sempre schierato a fianco di chi ha combattuto per far valere la legalità e continuerò a farlo ed eventuali singoli casi non possono permettere di denigrare un intero territorio.
Esprimo disappunto per le dichiarazioni della signora Codognola e stima e rispetto verso tutti i lavoratori acresi residenti nel Veneto, noti per la loro professionalità e per la dedizione al lavoro fatto di passione e sacrificio lontano dagli affetti familiari.
In tutti questi anni la comunità acrese bene si è integrata con quella veneta ed in particolare con quelle del lago di Garda dove molte strutture ricettive, tra le più apprezzate d’Italia, sono gestite da lavoratori acresi e fose non sa la signora Codognola che la città di Acri e quella di Bardolino sono gemellate e numerosi sono i rapporti e gli scambi culturali.
Ritengo, quindi, che la signora Codognola abbia preso un grande abbaglio o che sia caduta nella trappola dei luoghi comuni. Chieda subito scusa agli acresi e se vuole venga a visitare i nostri luoghi “puliti” o se preferisce le organizziamo un incontro con le forze politiche e sociali che le confermeranno come la Calabria sia solo in minima parte ‘ndrangheta e malaffare ma fondamentalmente luogo di gente seria e con forte senso del lavoro e della dignità."