Sin da bambino ho sempre amato il mio paese e i suoi abitanti e ho sempre ritenuto che la loro cordialità e la loro bontà li rendesse particolari. Sono nato e cresciuto a Acri, e ho sempre considerato questa piccola comunità come una grande famiglia. Il mio paese è, in buona sostanza, la parte migliore di me. Nei confronti della mia bella Acri ho sempre provato un estremo e indissolubile senso di appartenenza e ho sempre contestato con forza tutti coloro che, ne parlavano male, sia dal punto di vista architettonico, sia dal punto di vista amministrativo, sia dal punto di vista del carattere degli abitanti.
Non mi pento di quello che ho fatto. Ma mi chiedo: sarei pronto a rifarlo? Mi sono reso conto, mio malgrado, che Acri in realtà è una piccola comunità di persone che mi ricordano il famoso "Dottor Jekill e mister Hyde". La cordialità e la bontà delle persone è solo una parvenza della loro reale indole. E forse per questo gli acresi sono particolari, perché vivono sempre nell'atmosfera satirica del Carnevale, fatto di maschere e di sberleffi.
Finalmente oggi, dopo molto tempo, abbiamo assistito, non so se sia stata una fortuna, ad un civico consesso, ma ahimè sarebbe stato meglio prolungare questa attesa, lunga attesa, per altro tempo.
Abbiamo assistito ad una serie di battibecchi tra consiglieri che nulla hanno a che fare con i problemi che attanagliano la nostra cittadina, con problemi di varia natura, ma invece di parlarne i "nostri" consiglieri comunale si sono esposti a protettori di questi giovani, anzi qualche "capo" è intervenuto, per oltre mezz'ora, difendendo questi "adulescens" dagli "attacchi" che provenivano dall'altro emisfero politico.
In queste discussioni ci siamo imbattuti in attacchi personali che provengono da rancori passati, magari quando un tempo ci si sedeva tra gli stessi banchi e si era compagni di partito!!!
Ciò che non si accetta è ascoltare il NULLA di queste discussioni, il NULLA che genera una stridente dissonanza…
È imbarazzante ascoltare giovani e soprattutto vecchi consiglieri discutere del NULLA e incentrare il tutto sulla difesa di questo o di quello.
La politica è soprattutto "amore" per la propria città, collaborazione, senso di appartenenza, per la vita sociale, ma è anche e soprattutto confronto. Non si tratta della necessità di soddisfare i propri bisogni attraverso la collaborazione altrui, o di regolamentare gli istinti di prevaricazione di tutti contro tutti, ma di aprirsi, di superare il proprio guscio, di creare unità.
Ora, la politica deve avere a cuore non quelle che sono le peculiarità o diatribe personali, ma ciò che appartiene a tutti e che costituisce non solo il primo oggetto di diritto, ma il fondamento stesso del diritto. Inseguire aspirazioni o esigenze puramente particolari trascurando quelli che sono i bisogni generali, è immorale anche se può essere conveniente per assicurarsi il consenso di una parte. Compito fondamentale della politica, quindi, non è la passiva informazione di ciò che accade nella società al fine di poter approvare. Essa ha soprattutto una funzione di guida e di indirizzo, non solo di presa d'atto e di organizzazione dei fenomeni.
Negli interventi che abbiamo avuto, la sfortuna, di ascoltare non abbiamo sentito NULLA di tutto ciò.
Ciò che mi auguro e nello stesso tempo, auguro a tutti noi, è avere la fortuna di non ascoltare più questi altarini, scambi di accuse, controversie personali, discussioni volgari, polemiche inficiose, che risultano essere molto imbarazzanti e decisamente poco edificabili per la nostra bella e amata cittadina.
Meglio tacere è stato detto oggi nel consiglio comunale e, io, sarcasticamente aggiungo che sarebbe stato meglio farlo… Al prossimo consiglio!!!