E' stato presentato, nei giorni scorsi, nella sala consiliare della comunità montana “Destra Crati - Sila Greca”, il secondo volume de “Na zica e amuru”, di Umberto Algieri. Oltre all'autore, tra gli altri, erano presenti anche il Prof. Giuseppe Abbruzzo e il Prof. Angelo Feraco.
Umberto Algieri è un acrese trapiantato, ormai da diversi anni, a Castrolibero, e con Acri ha comunque mantenuto uno stretto legame. Il libro, così come quello precedente, è unaraccolta di poesie in dialetto acrese. «Il titolo di un libro - si legge nell'introduzione - spesso dice molto del suo contenuto. Il nuovo di UmbertoAlgieri dice praticamente tutto. E' in vernacolo, così come lo sono le poesie, con traduzione a fronte, che l'autore ha composto e deciso di inserire in questo secondo capitolo di un progetto partito tempo fa e che si è già manifestato con un'altra pubblicazione. Questo è un volume profondamente lirico - prosegue ancora l'introduzione -, in cui Algieri fa ricorso spesso a ricordi, che generano anche sensazionie profumi lontani nel tempo, ma vivi nella memoria. Algieri è di Acri, ma vive a Castrolibero. La terra natìa compare spesso in questi componimenti, con una nostalgia chetraspare in ognunodi essi. Il dialetto qui sifa strumento,per aderire il più possibile alle emozioni che i versi sprigionano. L'autore non è alla prima esperienza vernacolare, ma qui si ha l'impressione di una maggiore profondità, con uno scandaglio che arriva nell'intimo, in una zona quasi gelosamente custodita del cuore».


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 31-05-2011.