C'è più di un motivo perché il tour del governatore Scopelliti nei vari ospedali calabresi, toccasse anche il nosocomio locale. Una visita istituzionale ma nello stesso tempo di cortesia. Perché qui risiedono e lavorano Gino e Michele Trematerra, rispettivamente segretario regionale Udc e sindaco, e collaboratore dello stesso Scopelliti. Ovvero i due esponenti di peso del grande alleato del Pdl. Ma anche perché il Beato Angelo, per via della posizione orografica della città e per gli ottimi risultati raggiunti finora, merita attenzione. Scopelliti, accompagnato dal padrone di casa Michele Trematerra, arriva attorno alle 20 e trova un bel po' di gente. Amministratori e semplici cittadini. Immediata una riflessione; nessuna protesta, nessuna polemica. Ad attenderlo anche personale medico e paramedico che incontrerà nella sala riunioni dell'ospedale. Prima, però, un rapido giro nei reparti. Con i cronisti, Scopelliti, non si sbilancia; "il punto nascita? Sono certo che qui si continuerà a partorire anche dopo il due maggio" (data di disattivazione del reparto, ndr).
Poi aggiunge; "abbiamo a che fare con un piano di rientro che ci impone la sanità mondiale ma è chiaro che gli ospedali di montagna saranno tutelati e per loro troveremo un rimedio per mantenerli in vita."
Infine anticipa; "vedrete, il Beato Angelo potrà contare su altri servizi." Sono le 21 quando Scopelliti ascolta con pazienza ed interesse gli interventi di alcuni medici. La sala è piena come un uovo e la speranza che il Beato Angelo non venga ridimensionato, ha preso il sopravvento. C'è, però, una cosa che non è passata inosservata. Il governatore della Calabria è stato accolto con simpatia e cortesia. Dove erano i contestatori e le contestatrici e quei partiti politici che quotidianamente lanciano invettive sui vari media? C'è da pensare che in molti lo fanno in modo strumentale perché poi, quando si presenta l'occasione, sono assenti.