Dura presa di posizione dei Socialisti uniti ed il Nuovo Psi in merito alla vicenda, sempre più complessa, del destino dell'ospedale di San Giovanni in Fiore, fortemente penalizzato nonostante sia un nosocomio di montagna e nonostante debba essere considerata la particolare posizione geografica della cittadina silana.
<<Non si può costringere i cittadini di San Giovanni in Fiore ad assistere al depotenziamento del proprio ospedale, - si legge in una nota stampa di Battista Gentile, segretario provinciale Socialisti uniti - mentre altri ospedali di montagna, come quello di Acri, ottengono diversi trattamenti. Forse l'ospedale di Acri gode di qualche potente protezione politica all'interno del centrodestra. Ma tutto ciò non basta, anche i tanti lavoratori delle cooperative della Sial attendono da due mesi il loro stipendio, alquanto misero, solo 480 euro, ed attendono anche che la promessa del governatore Scopelliti, di aumentare il loro monte orario di lavoro di almeno altre due ore si concretizzi.
Fin'ora solo promesse vane in cortei e riunioni fumose e senza sostanza. I socialisti sono vicini ai lavoratori che giustamente hanno organizzato iniziative di protesta e sono vicini ai sangiovannesi che non vogliono perdere il loro ospedale, che porterebbe ad un ancor maggiore spopolamento di una importante comunità che, ancora oggi, paga il prezzo di una poca attenzione del governo regionale e nazionale e dei tanti deputati e senatori, che hanno pagato con la moneta dell'ingratitudine>>.