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Ospedale. La protesta degli operatori.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Il "Beato Angelo" compie trentacinque anni, ma non c'è nessuna voglia di festeggiare. Il ridimensionamento crea malumori e apprensione. Per il presente ma anche per il futuro. L'assemblea promossa dai sindacati è partecipata e sentita. Ci sono medici, paramedici e personale amministrativo ma anche mamme in attesa.
L'argomento è scottante; l'imminente chiusura di ostetricia, prevista per il 10 dicembre, e il futuro della struttura su cui l'Asp ha investito con risorse umane e finanziarie. Accuse alla classe politica tutta, difendere il diritto alla salute e i posti di lavoro e invito a rivedere il piano di rientro.
Questi, in sintesi, i contenuti dell'incontro. A parlare, soprattutto, gli operatori di ostetricia; "siamo stati presi in giro da rassicurazioni che alla fine si sono dimostrate false. Nessuno comprende i disagi e i gravi rischi a cui andranno incontro le donne gravide residenti in una città lontana più di un'ora da altri presidi, con strade maldestre e con un piano trasporti tutto ancora da organizzare."
E aggiungono; "a tutt'oggi nessuno di noi ha saputo che fine farà dal dieci dicembre in poi, questa decisione è una mortificazione per noi e per la città."
Dice Minisci, primario di medicina; "ci stanno togliendo l'ossigeno, tra pochi anni l'ospedale morirà." Poi aggiunge; "che senso ha fare un piano di rientro senza aver fatto prima un piano sanitario tenendo conto delle esigenze delle varie realtà locali?"
La platea è incazzata; "la classe politica ha sottovalutato il problema o si è fidata delle rassicurazioni, è giunto il momento che il territorio organizzi proteste e rivendichi il mantenimento della struttura. Il reparto di ostetricia raggiunge i trecento parti, ha il più basso tasso di cesarei ed è dotato degli essenziali standard di qualità previste dalle linee guida nazionali."
Infine le proposte; sarà costituito un comitato, sarà chiesto un consiglio comunale aperto e urgente e saranno attuate accese forme di protesta "perché, si è detto, il declassamento dell'ospedale avrà ricadute negative sulla già fragile economia locale."

PUBBLICATO 26/11/2010

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