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Calamo inquinato.

Flavio Sposato
Foto © Acri In Rete
Il 13 agosto un gruppo di volontari del Gruppo di Protezione Civile Acri ha risalito il corso del torrente Calamo, dalla sua confluenza col Mucone fino al Salto della Giudecca, nell'immediata periferia del centro urbano, lo scopo era quello di controllare lo stato di erosione del torrente e la condizione delle briglie che dovrebbero contenerlo, i risultati di tale indagine, del tutto autonoma e volontaria, saranno confrontati con quelli del 1999, epoca di chiusura della ss 660 a causa della frana sovrastante, e quindi resi pubblici.
Dalla camminata lungo il Calamo è però emersa un'altra preoccupante realtà, il Calamo, a valle di Acri, è pesantemente inquinato, di un inquinamento organico che lo fa sembrare più una fogna a cielo aperto che non un torrente di montagna; se era infatti prevedibile trovare un corso d'acqua con acque certamente non pure né del tutto pulite, mai ci si sarebbe aspettati il livello di inquinamento riscontrato.
Già alla confluenza col Mucone, a tre chilometri quindi dal centro urbano, le acque si presentano maleodoranti, scure, molto sporche; ma è risalendo il corso del torrente che la situazione peggiora, gradualmente ma nettamente, fino a diventare drammatica, una vera e propria fogna a cielo aperto.
Sotto il Salto della Giudecca ('U Vullu' e di Judii ) ogni pozza d'acqua stagnante è ricoperta da liquami solidi, il fetore è insopportabile, le rocce sono scivolose e ricoperte da liquame, non c'è nessuna forma di vita, né animale né vegetale, una pura e semplice fogna.
Come questo sia possibile, visto che Acri è dotata di un depuratore che dovrebbe depurare gli scarichi fognari prima di immetterli nel torrente, è una domanda che i pubblici amministratori dovrebbero porsi e visto che questa situazione è inaccettabile prendere i dovuti provvedimenti; è ovvio infatti che se nessuno si lamenta della cosa è perché il torrente scorre in luoghi inaccessibili e nessuno ne nota l'inquinamento che finisce poi per inquinare il Mucone che è invece e per fortuna, fino alla confluenza col Calamo del tutto esente dal problema. Non è irrilevante far notare che le acque del Mucone vengono poi usate per irrigare i campi della valle del Crati.
E' evidente che il problema nasce o dall'immissione di scarichi fognari diretti nel torrente, o da malfunzionamento del depuratore comunale, o da ambedue le cause insieme; controllare è doveroso e semplice, bisogna periodicamente far analizzare le acque del Calamo a monte ed a valle del depuratore per controllarne il livello di inquinamento; individuare e rimuovere quindi le cause, ne va della salute nostra e dei nostri figli, perché l'inquinamento uccide, anche se non lo si vede.








PUBBLICATO 24/08/2010

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