CRONACA Letto 6583  |    Stampa articolo

Ricercato si suicida ad Acri.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Un uomo ieri mattina è stato trovato morto ad Acri. Sebbene non vi siano dubbi circa il fatto che si sia trattato di un suicidio, c'è un alone di mistero intorno alla sua presenza ad Acri, considerato che, almeno apparentemente, non sembrano esservi legami con il territorio. Carmelo Nicosia, di origini siciliane, emigrato in Germania, si è suicidato ieri notte, con un colpo di pistola Smith and Wesson alla tempia destra. Sul capo dell'uomo pendeva un ordine di cattura internazionale.
Sulla vicenda ieri si è alzata una impenetrabile cortina di silenzio da parte degli inquirenti ed evidentemente il caso lo richiedeva. Difficile attingere informazioni ufficiali, anche perché molti interrogativi sono ancora da sciogliere.
La presenza del suo corpo è stata segnalata ieri mattina, intorno alle ore 6:30, ai Carabinieri della stazione di Acri, da un passante, in contrada Crista, a circa sette chilometri dal centro abitato. Si tratta di una zona situata a mille metri di altitudine, ricca di boschi e con paesaggi naturali assai suggestivi. Il corpo di Nicosia era adagiato per terra, con la schiena appoggiata a un muretto, all'ingresso di un ristorante. Nessuno ha sentito nulla, tanto meno lo sparo. L'uomo ha parcheggiato l'auto che guidava, con targa tedesca, ma che non risulta essere a lui intestata, una Toyota Corolla grigia, proprio davanti al locale, si è seduto e ha fatto fuoco. Non sembrano esservi dubbi di sorta circa la sua morte: si è trattato di un colpo d'arma da fuoco autoinflitto e non di decesso causato da altri.
A rendere quasi certa la causa sono stati alcuni fogli di un block notes, nei quali Nicosia ha scritto di essersi ucciso. C'erano dei riferimenti a suo figlio, ma gli inquirenti chiaramente nulla hanno voluto dire in proposito. Per quanto riguarda le testimonianze raccolte sul posto, c'è chi asserisce di aver sentito, intorno alle 2:30 un rumore, come di uno sportello che si chiudeva violentemente, ma nulla più.
Sul posto sono giunti immediatamente i Carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Roberto Luciani, mentre a distanza di qualche ora sul posto è arrivato anche il capitano della compagnia di Rende, Adolfo Angelosanto. In macchina sarebbero stati ritrovati anche dei fogli nei quali vi erano riferimenti a delle testimonianze in un processo e qualche grammo di cocaina.
Cosa ci facesse da queste parti e perché abbia deciso di farla finita proprio in contrada Crista rimane un mistero. Qualcuno dice di averlo visto in zona più volte negli ultimi giorni, ma nessuno sa perché e chi frequentasse. Che il fatto sia avvenuto all'ingresso di un ristorante, e di quel ristorante in particolare, non aiuta a capire, considerato che non sembrano esservi legami di qualsiasi natura con il locale, il cui proprietario si è ritrovato un morto davanti all'uscio, con tutto ciò che ieri ne è conseguito: zona transennata, curiosi a iosa, Carabinieri, medico legale e via discorrendo.
Se è vero che ogni morte, in particolare, quelle cagionate da violenza, rappresenta la fine di una storia, gli inquirenti sono ora chiamati a ricostruire quella che ha portato Carmelo Nicosia a uccidersi.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 08-08-2010.



PUBBLICATO 09/08/2010

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