OPINIONE Letto 3487  |    Stampa articolo

Viva la Gelmini che toglie le castagne dal fuoco.

Leonardo Marra
Foto © Acri In Rete
E’ risaputo che lo sport nazionale italiano non è il calcio, ma la nobile arte del riuscire a scaricare la responsabilità delle nostre azioni su qualcun altro.
In questo momento, nel campo della ricerca scientifica e della scuola il colpevole è sempre e comunque Mariastella Gelmini. Intendiamoci, non che io nutra simpatie per le scelte (discutibili) della signora in questione, ma mi rendo conto che queste sono state una manna per tutte quelle situazioni locali che si erano trovate in “affanno”.
Chiaramente, non avendo la capacità “politica” di spaziare o di generalizzare (come si dice oggi), mi devo limitare a riflettere su quello che osservo quotidianamente, quindi non vogliatemene se il mio discorso potrà sembrare qualunquista ai palati più fini.
Fino a qualche giorno addietro, ad Acri centro, c’erano due Scuole Medie: Padula e L.Da Vinci. Tutti ricordano l’abbattimento del l’edificio della prima per fare spazio a qualcos’altro con la promessa di ricostruirlo in luogo più consono.
Già da subito si capì che le scarse disponibilità finanziarie delle casse comunali (almeno così sembrava) non avrebbero permesso nell’immediato, di tenere fede all’impegno; infatti l’Istituto scolastico fu ospitato presso un edificio privato in attesa che il nuovo edificio (pubblico) vedesse la luce.
Sono passati due anni, nel frattempo (santa subito) Mariastella Gelmini ha avuto le “visioni” per una scuola al passo con i tempi; taglia qua, spremi là, elimina questo, eccorpa quell’altro, riduci gli sprechi (ma quali sprechi? che i nostri figli anche la carta igienica si devono portare da casa). Comunque le soluzioni della (santa subito) Mariastella Gelmini con i suoi anatemi, le sue visioni, le farneticazioni, sta impoverendo ancor di più il già quasi inesistente sistema di ricerca scientifica italiana, rendendo la scuola pubblica un luogo dove l’insegnamento diventerà impossibile (come si può fare Cultura in aule con 30 e più alunni? ) e dove solo noi, “nuovi poveri”, saremo costretti a mandare i nostri figli, riportando così l’istruzione alla situazione di inizio secolo quando solo i figli degli abbienti avevano diritto di accesso ai livelli di istruzione superiore. Ma le sue “trovate” atte a risolvere i problemi di dissesto finanziario nazionale, a volte tornano utili anche alle amministrazioni locali, risolvendo problemi non da poco.
Sì perché la (santa subito) Mariastella Gelmini in alcuni casi è stata d’aiuto alle amministrazioni che (come la nostra) avevano degli impegni da mantenere. Quindi, della serie “passata la festa, gabbato lo santo”, la scuola Media Padula non sarà mai più ricostruita dato che il decreto della Gelmini prevede l’accorpamento degli istituti scolastici con determinate caratteristiche.
Allora eliminiamo un Istituto, riduciamo l’organico, e via i laboratori di didattica.
In tutto il mondo si aumentano gli spazi e le strutture dove i ragazzi possano fare esperienza in modo da rendere sempre più sinergica la interazione tra teoria e pratica e noi –scuola pubblica italiana- siamo costretti ad eliminarli. Tutte le nazioni del mondo hanno imparato che una società si fonda soprattutto sulla ricerca scientifica, nazioni come la Thailandia riescono ad avere in casa ricercatori che sviluppano vaccini contro l’HIV e noi le nostre menti le mandiamo a lavorare in USA piuttosto che in Svezia dove sanno investire sulle risorse umane produttive e non sul parassitismo di stato. Noi invece facciamo spazio ad altre aule, tanto cosa vuoi che sia una biblioteca, un laboratorio di musica, un laboratorio linguistico e via dicendo, l’importante e recuperare danaro per far quadrare i conti dello Stato (e qui permettetemi una parentesi populista: a quando il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari? Perché loro, che dovrebbero essere i nostri rappresentanti, devono “nuotare nell’oro” con stipendi, compensi e privilegi mensili che equivalgono a due o tre dei nostri introiti annuali e noi siamo sempre chiamati a rispondere delle varie crisi? Avete forse visto in tv qualcuno dei nostri parlamentari girare con le toppe al … sedere? Non lo vedrete mai! Parlano bene, ma razzolano male! Mentre noi continuiamo a mettere le scarpe, le giacche, i pantaloni, le gonne di tre o quattro anni fa).
Comunque ritornando alla scuola media di Acri e terminando, mi chiedo, dato che la colpa di questo andazzo, sembra essere della (santa subito) Mariastella Gelmini, dovrò rivolgermi a lei ed al governo per fare in modo che le lavagne che mancano nel “nuovo” Istituto possano finalmente essere messe a disposizione degli insegnanti e degli alunni che lì cercano di insegnare ed imparare qualche cosa?
Il sottoscritto ha potuto appurare che alla data odierna (26 settembre 2009), due settimane dopo l’apertura della scuola, nelle aule mancano alcune lavagne. Non si sta parlando di accessori avveniristici, frutto della tecnologia informatica, ma di semplici lavagne di ardesia che devono essere spostate da un luogo ad un altro, di due buchi nel muro e di due tasselli da inserire nei buchi.
Troppo complicato per chi deve provvedere? Tanto complicato che rimandano l’intervento da lunedì 21, al mercoledì 23, al venerdì 25 ed ora al lunedì 28.
Mah! Che dire? Cascano le braccia.

PUBBLICATO 28/09/2009

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