Diverse sono le questioni che tengono in apprensione i dirigenti del Pd. Intanto l’attesa per conoscere quale sarà la mozione che prevarrà tra quella che fa capo a Franceschini, a cui hanno aderito gran parte delle figure istituzionali come il segretario del circolo di Acri centro, Capalbo, il sindaco Coschignano, il presidente del consiglio Cozzolino e gli assessori Manes, Bonacci e Capalbo, e quella di Bersani sostenuta dal dirigente Cristofaro e dal consigliere comunale Romano.
Al momento non vi sono aderenti alla mozione Marino. Sicchè, stando ai numeri ma soprattutto a chi sostiene la tesi, sembra che quella dell’attuale segretario nazionale dovrebbe avere la meglio. Si saprà tutto, comunque, domenica 27 quando è in programma il congresso che si terrà al palazzo Falcone.
Ma c’è un altro quesito che logora le menti dei democratici; con chi starà il Pd? Domanda quanto mai opportuna visto che mancano pochi mesi alle elezioni comunali. Il Pd è partito di maggioranza relativa, nonché partito dell’attuale sindaco Coschignano, che adesso governa con Pdci, Verdi-Ulivo per Acri, Psi, Sinistra e Libertà. Il Pd è diviso anche in questo; c’è chi vorrebbe mantenere l’attuale quadro politico e chi, invece, vorrebbe puntare su diverse alleanze, magari ad un patto con l’Udc che qui può contare sul capogruppo alla regione Trematerra e quello alla provincia De Vincenti. Sabato scorso, in occasione di un incontro promosso dai sostenitori della mozione Franceschini, si sono vissuti momenti imbarazzanti. Ed alla fine il sindaco Coschignano, almeno in questo contesto, è uscito minoritario. E’ stato proprio lui ad accendere la miccia sulle alleanze riportando una frase di Franceschini; “parlare di accordi, in questo momento, significherebbe avere povertà di idee”.
E’ risaputo, infatti, che il primo cittadino è contrario all’accordo con l’Udc ma questa volta non è stato il segretario Capalbo a smentirlo bensì Adamo e Bruno, rispettivamente coordinatore regionale della suddetta mozione e segretario provinciale del Pd. “Non dobbiamo avere l’arroganza di poter vincere e governare da soli”, hanno detto entrambi, “il Pd deve guardare attorno, partendo dal presente e facendo un’attenta valutazione. Bisogna dialogare sia con la Sinistra radicale che con l’Udc e IdV, quindi pensare alle Primarie perché non c’è entusiasmo attorno alla figura di Loiero.”
Sembra esserci sintonia, quindi, tra il gruppo dirigente regionale e provinciale e la linea politica del segretario Capalbo. Una questione, questa delle alleanze, che terrà banco anche nel congresso di settembre con possibili colpi di scena.