E si speriamo non si alzi il vento altrimenti l'odore di pipì - di per se molto sgradevole - sarebbe a dir poco insopportabile. Parlo di quello che giornalmente si sprigiona dalla toilette del cantiere del teatro comunale in via della Repubblica, posto esattamente sotto il balcone di casa mia.
Lungi da me il non approvare la costruzione del teatro, ciò di cui mi rammarico sono le modalità di realizzazione di tale opera, per non parlare del disagio subito per il continuo passaggio dei camion carichi di terra che, nel corso della giornata, transitavano fino a qualche settiman fa esattamente dalle 7 del mattino fino alle 17:00 e cioè, in media, una trentina di volte. E ancora, avrei voluto mostrare a qualche direttore dei lavori o chicchessia le crepe derivate al fabbricato in cui abito a causa delle numerose vibrazioni provocate dai pesanti mezzi di trasporto. Niente, neppure questo mi è stato concesso. E si, perché ormai le carte bollate a poco valgono, se si pensa che vi sono due richieste di sopralluogo urgente depositate in Comune, rispettivamente all'ufficio tecnico e al comando di polizia municipale. Bene ci si affida dunque al ben più efficace organo della stampa.
Ma è meglio proseguire con ordine. La nostra avventura, mia e della mia famiglia, comincia qualche mese fa con un bel divieto di sosta posto sotto casa, proseguendo con il via vai di camion, escavatori e numerosi altri mezzi fino a giungere alla chiusura della traversa per un'intera giornata al fine di far asciugare il cemento impiegato a rattoppare una strada ormai dissestata. Ma la cosa che credo sia scandalosa oltre che malsana è l'incandescente wc posto nella sua scintillante baracca di lamiera e pudicamente velato da un telo verde in puro stile vedo-non-vedo.
Ho ormai compreso un triste principio, e cioè che ad Acri gli amministratori e chi per loro non discutono più con i cittadini che, ahinoi, li hanno eletti, ma fanno le cose in modo del tutto coattivo, del tipo "guai a te se ti lamenti". E allora sento il bisogno di porre delle domande ai lettori quanto a me stessa, mi chiedo dunque se sia civile porre un bagno maleodorante a ridosso di una casa in cui peraltro abitano bambini; e ancora, sono trascorsi ormai da un pezzo quei famosi trenta giorni così necessari all'espletamento delle risposte, da parte degli organi competenti, alle richieste da noi presentate. Purtroppo ad oggi né il sopralluogo è stato effettuato né le risposte sono state formulate, forse il quesito era troppo difficile.
E allora cos'altro rimane se non dire VIVA LA DEMOCRAZIA!!