Sono concorde con chi ha definito la danza come la madre di tutte le arti, poiché vive nello spazio e nel tempo, sublima il corpo in quella che potremo definire la propria estasi e trascende quelle forme corporee divenendo Ricettacolo della potenza dell'anima - l'anima, per l'appunto - che attinge felicità e gioia dall'accresciuto movimento del corpo, liberato da ogni peso, specie quello dello scorrere inesorabile del tempo, l’anima che si “disseta” nel bisogno di danzare, e si trasforma in prorompente gioia di vivere, strappando le membra al loro torpore. Il desiderio di danzare poi, si trasforma in vera e propria forza alchemica, perché chi danza acquista un potere magico che elargisce vita, salute, vittoria, in un legame mistico che nella danza unisce e libera l’individualità ma al tempo stesso la voglia di condivisione e comunicazione.
Siamo quindi grati al ballerino, coreografo e maestro Michele Ferraro che attraverso l’impegno serio e professionale del suo lavoro e della propria passione, ha fissato a largo raggio e ormai da anni, per la nostra città, gli adeguati parametri culturali entro cui svolgere l’offerta di formazione e studio di questa forma artistica. Un’esperienza artistica che qualifica e potenzia l’offerta culturale del nostro territorio, oltre che rendere gli allievi della scuola, attori -protagonisti di un singolare processo di trasformazione e cambiamento in atto in Acri, che si determina sul merito, sull’impegno e sulla creatività. Non solo perché questi giovani allievi con ardimento e serietà stanno sviluppando un percorso formativo straordinariamente competitivo e qualificato, ma anche perché mostrano di essere all’altezza del loro compito e di saper produrre Arte, qualcosa cioè che dà forma e sostanza alle loro stesse esperienze inafferrabili e irrazionali dell'inconscio e che nel processo creativo, fa provare la felicità dell'estasi e dell'oblio di sé.
La danza, non è arte nell'accezione corrente del termine - e di questo ne siamo ben consapevoli – poiché il suo significato è al tempo stesso troppo ampio e troppo limitato - e aggiungiamo troppo spesso adoperato a sproposito – che solo in taluni casi non riesce talvolta a rendere compiutamente il senso della pienezza di vita nella danza. Ma l'arte è vita e la vita è passione. Plaudendo perciò alle sane passioni riconosciamo a ciascuna forma artistica, adeguata dignità ma con i dovuti distinguo fissiamo - al di là di ogni falsa retorica - tra le tante forme artistiche come ad esempio la musica e la poesia che si determinano nel tempo, o le arti figurative e l’architettura che si determinano nello spazio, una indubbia singolarità proprio alla danza poiché essa rintraccia la successione spazio - temporale, offrendo un senso plastico che rende viva la rappresentazione di una realtà visiva che se pur fantastica affidando il risultato della sua esperienza, non solo al corpo ma anche al pensiero, ed alla elaborazione teoretica.
Come puro intrattenimento il saggio di fine anno dei suoi allievi, ha fatto apprezzare la godibilissima riproduzione di Emozioni, che si ripete puntualmente ogni anno, sotto un cielo stellato o in un teatro e che non è solo per così dire “l’emozione genitoriale” alla vista del propria “progenie” ma è qualcosa di più. Qualcosa che non si percepisce solo dalla vista e dall'udito, ma è qualcosa che dona forma e sostanza alle idee, sempre adeguatamente rappresentate, in un linguaggio complesso ma al tempo stesso decodificabile, che parte direttamente dal profondo dell'Uomo inteso come corpo, anima e volontà e che in un eterno singolare ripetersi ad esso ritorna.