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Caro sindaco,meglio prevenire che curare!

Flavio Sposato
Foto © Acri In Rete
Il disastroso sisma che ha colpito l’Abruzzo, le leggeri scosse che si sono verificate ad Acri domenica e lunedì di Pasqua, ma soprattutto la consapevolezza che Acri, come tutta la Calabria, è zona altamente sismica e che quella che si verifichi, prima o poi (speriamo il più “poi” possibile), un terremoto di elevata intensità, è più una certezza che una possibilità, dovrebbero spingere la classe dirigente locale a rivedere le sue future scelte politiche. Amministratori “normali” e non necessariamente illuminati, dovrebbero pensare prima all’incolumità ed alla sicurezza dei propri cittadini e solo dopo alla “gradevolezza” delle strade e delle piazze, solo dopo ai palazzetti dello sport ed ai teatri, solo dopo alla pubblica illuminazione ed alle feste di ogni genere; amministratori “normali”, ma in questa Italia normale è altro.
Ma dato che la speranza è sempre l’ultima a morire e che vorremmo che i nostri nipoti potessero un giorno andare in giro per Acri serenamente senza temere che un edificio pubblico gli cada in testa, lanciamo una provocazione all’attuale amministrazione ed all’intero Consiglio Comunale, maggioranza ed opposizione.
Modificate, in modo bipartisan, il piano triennale dei lavori pubblici, bloccate tutti i lavori non ancora appaltati, rinunciate a tutti i lavori non essenziali, datevi delle priorità ferree, indirizzate tutte le future risorse per lavori pubblici ad un’analisi strutturale di tutti gli edifici comunali; all’adeguamento antisismico degli stessi; allo spostamento in nuovi edifici antisismici degli uffici strategici; alla dotazione di mezzi e strutture per la previsione e la prevenzione.
E che ci si risparmi la solita litania dell’abbiamo già fatto questo e quello, o che noi avremmo fatto questo e quello o che noi faremo questo e quello; certo è l’enorme ritardo che abbiamo accumulato a forza di costruire cattedrali nel deserto e di immaginarci “fiori all’occhiello” e lavori pubblici che portino il nostro nome ( vedi ponte sullo stretto).

PUBBLICATO 16/04/2009

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