Tirato in ballo in un comunicato a firma del Pd locale, il capogruppo al consiglio regionale dell'Udc, Michele Trematerra, fornisce interessanti retroscena circa gli incontri tenutisi nei mesi scorsi tra Pd, forza di governo, e Udc all'opposizione.

On. Trematerra come sono andate le cose?
Prima di ricostruire quanto accaduto è giusto spiegare il perché di quegli incontri.
E cioè?
In virtù di una situazione politica ed amministrativa, che tutt'ora vige, non proprio felice, l'Udc fece appello, e continuerà a farlo, a tutte le forze democratiche per un eventuale percorso comune al fine di voltare pagina e risollevare le sorti della città.
Al vostro appello ha risposto il Pd. Per invocare un aiuto politico istituzionale?
Si solo il pd.
Evidentemente il partito di maggioranza relativo del centro sinistra nonché partito di appartenenza del sindaco, rendendosi conto del momento poco brillante e scontento di alcune forze politiche della maggioranza, ritenne opportuno iniziare un dialogo con noi. Poco prima del bilancio di previsione, presso il mio studio, ho ricevuto la visita di alcuni membri istituzionali del Pd e sul tavolo mettemmo questioni politiche ed amministrative.
Ma l'Udc dettò delle condizioni, ad esempio rivendicando la guida della città come affermato dal Pd?
Ci schierammo subito contro la partecipazione del nostro partito alla amministrazione, come ci era stata offerta; ribaltoni, inciuci e l'appoggio esterno non erano e non sono le strade giuste. L'unica nostra condizione era quella di non poter governare insieme all'attuale sindaco che l'Udc, sin dall'inizio della legislatura, ha sempre criticato. Mi sembra una cosa giusta e naturale.
Richiesta bocciata dai veltroniani, però.
Il Pd dichiarò che fino al 2010 Coschignano non si poteva toccare ma che poi l'attuale sindaco non sarebbe stato ricandidato e che quindi si sarebbe lavorato per trovare un candidato unitario. Naturalmente l'Udc a questo ragionamento non era interessato. I problemi erano, e sono, tali che necessitava un tavolo politico istituzionale con altri soggetti politici eventualmente disponibili per affrontarli e cercare di risolverli in tempi ragionevoli.
Nel frattempo il Pd continua ad accusarvi di avere portato avanti, nella precedente legislatura, affari poco chiari in occasione della redazione del Psc.
Loro hanno fatto delle gravi affermazioni che necessitano chiarimenti, pertanto se cose gravi sono accadute devono rivolgersi alla magistratura ed ai cittadini che meritano di sapere cosa realmente è accaduto.
Da questo scontro acceso alcuni esponenti del Pd, come il consigliere provinciale Zanfini, prendono le distanze. Non le sembra riduttivo che a parlare sia solo il Pd istituzionale visto che è ancora privo di organismi?
A questo punto, dopo i recenti comunicati, mi pare proprio che la linea politica è oramai tracciata e che lo scontro mi auguro tra tutte le forze liberali e democratiche da una parte ed il sindaco e i suoi fidi dall'altra, è rimandata al 2010. L'Udc ci sarà con le proprie idee ma soprattutto con la consapevolezza che Acri meriti amministratori più in sintonia con la gente allontanando i cattivelli di turno che poco hanno inciso sulla qualità della vita della nostra comunità. Ma sia chiaro, oggi nessuno immagini di utilizzare l'Udc per risolvere problemi interni al propio partito, ognuno, ora, abbia il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e uscire allo scoperto se ha veramente voglia di dialogare con noi e con tutta la città.