L'ex assessore Franco Falco, del Partito Socialista, è stato uno dei protagonisti del recente minirimpasto in giunta. Ha abbandonato la carica di membro dell'esecutivo per sedere in consiglio comunale, essendo il primo dei non eletti dell'ex Sdi.

Dottor Falco, sull'avvicendamento con il suo ex compagno di partito Walter Manes sono state dette tante cose…
E molte a sproposito. E' andata così: il mio partito mi ha chiesto di dimettermi da assessore per diventare consigliere e avere quindi rappresentanza nell'assemblea. La revoca è stato solo fatto tecnico: non c'erano accordi di alcun tipo e non vi sono misteri.
La maggioranza di centrosinistra non gode di buona salute…
Questo è vero, al punto di doversi interrogare se vi siano o meno le condizioni per andare avanti. Io resto ottimista, ma bisogna sedersi a un tavolo, intendo tutte le espressioni della maggioranza, e decidere il da farsi. Stanno succedendo cose inaudite, come le dimissioni del capogruppo del Pd, Giuseppe Lupinacci, e il suo passaggio all'opposizione. Era suo diritto farlo, ma c'erano degli strumenti che ci avrebbero permesso di apprendere le motivazioni prima di esplicitarle in consiglio.
Da cosa dipende la crisi del centrosinistra?
In larga misura dall'assenza dei partiti. In molte circostanze i consiglieri e gli assessori sono stati lasciati soli, così come hanno potuto assumere liberamente decisioni che, in altri tempi, sarebbero state appannaggio dei partiti di appartenenza. In sostanza, siamo passati da una maggioranza di partiti a una di consiglieri, e questo certo non ci ha aiutati. La crisi dei partiti ha influito anche su alcune pratiche trasformistiche, basti vedere il numero dei cambi di casacca.
Quanto è soddisfatto della sua attività di assessore?
Tanto, perché francamente non avrei potuto fare di più. Abbiamo realizzato molto e altrettanto messo in cantiere, andando anche a scovare fondi che erano stati dimenticati e rendendoli immediatamente spendibili. Ho un solo cruccio: se avessi potuto usufruire della forza lavoro degli operai dell'ex Fondo Sollievo e dei relativi fondi per l'acquisto di materiale, avremmo potuto ottenere risultati ancora più interessanti.
Il Partito Socialista chiederà di entrare in giunta?
Non penso ci sia bisogno di chiederlo: è nell'ordine delle cose. Il problema comunque è un altro ed è relativo al futuro stesso di questa alleanza, perché le difficoltà ci sono e non bisogna nasconderle.
Come giudica l'operato dell'opposizione?
Francamente deludente. Mi aspettavo dall'altra parte una maggiore propensione al dialogo e non l'assunzione di atteggiamenti preconcetti praticamente su tutto. In molti casi ha addirittura negato l'evidenza.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 02-08-2008.