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Comunità montana, Acri entra nella Sila Greca-Destra Crati.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E alla fine il coniglio è saltato fuori dal cilindro, accorrendo in soccorso della sede acrese di comunità montana. Rispetto a quella originaria, pubblicata da settimane sul sito ufficiale dell'Uncem Calabria, infatti la proposta di legge che approderà prossimamente in consiglio regionale, e che dovrà rimettere ordine nel panorama delle comunità montane calabresi, ha subito le modifiche che gli acresi aspettavano. Infatti, da 26 si passa a 27 enti, e in provincia di Cosenza, da 6 a 7. Questo ha permesso ad Acri di entrare, non già come inizialmente previsto, nella nuova comunità montana “Silana”, ma nella “Sila Greca - Destra Crati”, di cui al momento risulta essere sede provvisoria.
Oltre ad Acri, vi sono altri sei Comuni: Campana, Longobucco, Paludi, Pietrapaola, Bocchigliero e Vaccarizzo Albanese. Questa è la proposta licenziata dalla giunta regionale nei giorni scorsi e che approderà al vaglio di Palazzo Campanella entro fine mese per essere approvata. L'auspicio degli acresi è che non vengano apportate ulteriori rettifiche. Sarà possibile così salvare momentaneamente una sede che ha ospitato la “Destra Crati” per 34 anni e nella quale lavorano 44 dipendenti, il cui futuro è rimasto avvolto in una cortina di mistero per diversi mesi.
Qualora fosse rimasta intatta la proposta iniziale di riordino degli enti montani, la possibilità che la struttura di piazza “Principessa di Piemonte” chiudesse i battenti era tutt'altro che una ipotesi remota. La politica e le istituzioni locali hanno scelto di lavorare sott'acqua, non impegnandosi in prese di posizione ufficiali, ma preferendo rivolgersi ai referenti in Regione e alla fine l'hanno spuntata. Che a partire da oggi vi sia la inevitabile corsa ad accaparrarsi i meriti c'è da aspettarselo, anche perché rappresenterebbe la logica conseguenza di azioni e pressioni fatte dietro le quinte.
La sensazione che si vive in queste ore è di un pericolo scampato, anche se la tendenza della politica nazionale non va nella direzione auspicata dall'Uncem. Il nodo vero infatti sta nelle funzioni di questi enti. Se non si assegnano nuovi obiettivi e strumenti per raggiungerli, il destino della comunità montane sembra essere ormai segnato.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 23-06-2008.

PUBBLICATO 23/06/2008

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