I preoccupati commenti di Massimo Conocchia e Natale Zanfini sul voto delle elezioni Politiche ad Acri avevano prefigurato una delicata fase per la maggioranza di centrosinistra che sostiene la giunta di Elio Coschignano. A stretto giro di posta, la riprova concreta. In occasione del voto sull'abolizione della commissione edilizia, il centrosinistra martedì sera in consiglio è andato sotto; aprendo, difatti, la crisi. Al di là del contingente, in questa circostanza i fatti si sono incaricati di ufficializzare una verità che la ragion di Stato finora aveva tenuto in ombra: nel centrosinistra ognuno fa quel vuole e nessuno vuole quello che fa l'altro. In più occasioni infatti sono approdate in consiglio le divisioni che percorrevano la maggioranza su molti temi. Il sindaco ha dovuto ingoiare più di un boccone amaro, e forse questo è stato il suo errore.
Ha subito i diktat di alcuni partiti e ha permesso ad altri, come Rifondazione Comunista, di fare e disfare a proprio piacimento.
Coschignano in questi tre anni è stato costretto a privarsi di alcuni dei più validi assessori, immolando l'attività amministrativa sull'altare degli accordi e degli equilibri interni ai partiti. Come spiegare altrimenti le sostituzioni di Enzo Oliva, Gianluca Coschignano e Amedeo Gabriele? Il consiglio di martedì ha dimostrato che la misura è colma, come hanno chiaramente detto Giuseppe Lupinacci e Giacomo Cozzolino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il voto contrario di Verdi e Comunisti Italiani sulla commissione edilizia.
Il provvedimento era stato portato in aula dalla maggioranza, che poi ha dimostrato di non essere più tale. Le due strade intraprese a livello nazionale da Sinistra Arcobaleno e Partito Democratico hanno avuto immediate proiezioni anche ad Acri. Del resto, basta leggere i risultati elettorali per capire che gli equilibri politici, rispetto a tre anni fa, sono profondamente mutati. Così come lo è la composizione del consiglio comunale. Questa è comunque una crisi da cui non si esce con uno slogan o con il coniglio dal cilindro. Nelle contorsioni di una politica sempre più bizantina hanno dimostrato di muoversi bene non solo alcune forze di maggioranza, ma anche partiti delle opposizioni. Singolare, a tal riguardo, l'atteggiamento di Forza Italia.
Il capogruppo Nicola Tenuta è intervenuto solo per dichiarazione di voto, non dichiarando nulla. Questo il suo ragionamento, se così lo si può definire: nel merito, siamo d'accordo sull'abrogazione della commissione edilizia, ma non voteremo il provvedimento se i nostri voti dovessero rivelarsi determinanti. In altre parole, votiamo contro su un provvedimento che condividiamo. In realtà, anche se questo fosse passato, nulla avrebbe tolto alla profonda crisi in cui è sprofondata la maggioranza e Forza Italia ha perso un'occasione. Alla fine Tenuta e soci si asterranno, ma certo non hanno fatto una bella figura.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 24-04-2008.