Protagonista delle notti romane ai tempi della “Dolce Vita” e del cinema popolare italiano degli anni ’50 e ’60, in virtù di un libro dedicatogli dalla Fondazione Padula e scritto a quattro mai da Santino Salerno e Antonio Panzanella, la figura di Vincenzo Talarico, scrittore, attore, sceneggiatore, giornalista, viene portato, giustamente, alla ribalta al cospetto di una critica distratta e miope.
E grazie alla tenacia di Peppe Cristofaro, presidente della Fondazione Padula, il testo sarà presentato a Roma il prossimo ventisette febbraio.
Il Campidoglio ospiterà l’iniziativa che avrà inizio alle 17 e vedrà tra i partecipanti il sindaco di Roma Veltroni, quello di Acri, Coschignano, il presidente della giunta calabrese, Loiero e quello della Provincia, Oliverio.
Previsti anche le testimonianze di Ugo Gregoretti, Raffaele La Capria, Walter Pedullà ed Ettore Scola.
“Vincenzo Talarico, un calabrese a Roma”, edito da Rubbettino, è un testo che si legge di un fiato, arricchito da numerose foto, racconta gli spaccati, di vita privata e professionale positivi e negativi, di Talarico grazie alle testimonianze di Aldo Giuffrè, Maricla Boggio, Antonella Fulci, Ghigo De Chiara, Franca Rame, Dario Fo, Aroldo Tieri.
Nacque ad Acri il 28 aprile 1909, intelligente, dal volto particolare, schivo e con un occhio strabico ha recitato accanto a Sordi, Totò, De Filippo,
ha scritto, in qualità di critico teatrale, per “Il Resto del Carlino”, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “L’Europeo”, “Epoca”, “Il Messaggero”, “La Stampa”.
Ironico e arguto. Ha pubblicato numerosi libri tra cui “Vita romanzata di mio nonno”, “Mussolini in pantofole”, “Pasquino insanguinato”, “Otto settembre, letterati in fuga”. Nel 1963 ha vinto il premio Saint Vincent per il giornalismo.
Appare in televisione in film che fanno parte della storia del cinema italiano del dopoguerra: “Non ce pace tra gli ulivi”, “Un giorno in Pretura”, “Totò cerca pace”, “Un americano a Roma”, “Il bigamo”, “Il vigile”, “Accade al commissariato”, “Il medico dei pazzi”, “Pane amore e gelosia”.
Muore a Fiuggi, il 16 agosto 1972.