Benvenuti, anzi ben tornati, nel consiglio comunale del trasformismo e delle contraddizioni. Che ora, a seguito degli importanti sviluppi politici romani, potrebbe regalare altre sorprese. Eletto nell’aprile del 2005, il civico consesso ha visto cambiare la casacca di ben dieci esponenti su venti.
All’origine era costituito da sei diessini, uno per parte per Pdci, Sdi, Rc, Margherita e due per Ulivo per Acri. Per la minoranza sei per l’UDC, ed uno per Fi e per Acri Nostra. Dopo tre anni esatti di amministrazione lo scenario all’interno del consiglio comunale è completamente cambiato grazie ai dieci rappresentati che hanno deciso di abbandonare il partito in cui erano stati eletti. Sicchè, al momento, la maggioranza è composta da quattro del Pd, escluso il sindaco, (ne ha perso due), quattro Verdi (non ne aveva nessuno), ed uno per parte per Pdci, Rc e Sdi.
Mutamenti anche tra i banchi dell’opposizione dove Fi perde un consigliere ma ne prende tre, e l’UDC che da sei è sceso a tre scranni. Discorso a parte per Idv che nel 2005 non aveva conseguito alcun consigliere ma che grazie all’adesione di un dielllino e di un forzista si ritrova con due esponenti che da più di un anno, però, hanno deciso di schierarsi all’opposizione. Roba da grande politologi, insomma. In virtù dei nuovi scenari politici che si stanno aprendo a livello nazionale le contraddizioni, poi, sono tante. Ad iniziare da Idv che, proprio ieri ha deciso di sostenere il Pd.
Ed ora, quindi, come si comporteranno i due rappresentati in consiglio che sono collocati all’opposizione? Rientreranno o rimarranno al loro posto creando non pochi imbarazzi al sindaco ed all’esecutivo ma anche ai dirigenti nazionali e regionali. Cosa ci fa, ad esempio, lo Sdi accanto al Pd se quest’ultimo lo ha rifiutato con il proprio simbolo? E Rc, Pdci e Verdi non dovrebbero costituire la Sinistra Arcobaleno in contrapposizione al Pd anche sei poi alla fine appoggeranno lo schieramento di centro sinistra? Paradossi anche in giunta dove, da settembre, è presente un esponente dell’Udeur che, con ogni probabilità, virerà verso il Pdl. Il Campanile non ha consiglieri comunali ma la posizione del suo rappresentante è imbarazzante.
Si dimetterà dal partito per aderire al Pd e restare, così, al proprio posto come è accaduto in altre amministrazioni o saremo in presenza di un esecutivo centro sinistra - Pdl?
Con il bilancio di previsione alle porte (per l’approvazione del quale qualche forza politica ha alzato la voce e qualche assessore è delegittimato dal suo stesso partito) e in virtù delle nuove alleanze non è escluso che si possa assistere a qualche mini rimpasto di giunta ed alla costituzione di nuovi gruppi consiliari (il Pd non si è ancora costituito).
Il tutto non solo per adeguarsi a quanto sta accadendo sia a livello nazionale che regionale ma anche per eliminare palesi contraddizioni che sanno tanto di attaccamento alla poltrona.